Ciò che caratterizza il pensiero adulto è la capacità di analisi della realtà. In Psicoanalisi, definito come principio di realtà. Un processo che parte sin da bambini, i quali si trovano a crescere proprio in virtù di questo distinguo. E’ soprattutto dai 7 agli 11 anni, fase di coordinazione tra le azioni compiute e il pensiero induttivo e dagli 11 ai 14 anni, fase delle operazioni formali che nasce e si sviluppa un adeguato e costante equilibrio tra assimilazione e accomodamento, tra fantasia e immaginazione, secondo lo psicologo J. Piaget.
Sin da bambini siamo costretti, per evoluzione e crescita, a distinguere la realtà dalla fantasia. Come ad esempio comprendere che ciò che vediamo, vogliamo, desideriamo spesso è frutto del desiderio e non può essere attinente alla realtà. La realtà ci guida a governare il desiderio, frutto del piacere senza fine. Tipico esempio di governo del desiderio sono le tentazioni di Gesù da parte di Satana, come si legge nei Vangeli sinottici: Matteo 4,1-11, Marco 1,12-13 e Luca 4,1-13. Esse riguardano, in sostanza, lette con gli occhi della realtà attuale, il superare il limite ma anche il confondere, da parte di satana, la realtà con la fantasia. Emblematiche sono le risposte di Gesù: «perché sta scritto», dice, intendendo avere dei punti fermi, saldi e di riferimenti nella parola di Dio. Come psicologo, psicoterapeuta e cristiano rifletto sul senso del potere che la fantasia ha sulla nostra mente, sul nostro agire fino a dismisura di comportamenti abnormi ed antisociali. Parliamo di violenza, di abusi, di stalking senza considerare come in questi atti è la fantasia che stimolando il desiderare prende il sopravvento sulla realtà e di cui governa la persona stessa. L’uomo tende al piacere, ma è la realtà a dirci se una cosa è possibile. Il piacere, apre alla fantasia, e viceversa, ma la realtà mette i piedi per terra. Soprattutto, l’analisi della realtà, ci aiuta a discernere la fantasia per non agirla impropriamente. In gergo psicopatologico si parla di acting out. Ad esempio potremmo essere portati a fantasticare di essere ricchi e potenti, avere tante belle relazioni, ma la realtà mette i piedi a terra. A livello costruttivo cosa significa mettere i piedi a terra? Significa fare discernimento, analisi del proprio vissuto, interrogarsi circa la fantasia. Magari si scopre di essere insoddisfatti, di desiderare più di quanto si ha, di avere un conflitto relazionale. In questo caso la fantasia è messa in discussione. Ma cosa succede quando i Social Media, mezzi fortemente incisivi, nell’esperienza personale, stimolano oltre misura il senso del fantasticare immaginario? Succede che la realtà appare frustrante, deleteria e a questa si oppone la fantasia. In una societá dominata dall’uso delle immagini che si ripetono a dismisura sui social network, dove sta andando il controllo della propria fantasia? Potrebbe sembrare paradossale ma la nostra è una società delle immagini (P. Riccardi “ogni vita è una vocazione, per un ritrovato benessere”, ed. Cittadella Assisi, 2014) Tutto è veicolato dalle immagini, non è un caso che istagramm, o pinterest, social strutturati sulle immagini. Andando in profondità è il potere delle immagini che conta. Alcuni studiosi hanno dimostrato come la percezione umana si avvale dei sensi che trasmettono al cervello, in determinate zone neurologiche, gli impulsi trasformandoli in idee, pensieri, comportamenti ed emozioni. E’ su questo equilibrio tra mente e percezione il vivere sereno. Ecco che quando il dominio delle immagini supera la possibilità di elaborazione le azioni umane sono guidate dalle fantasie più assurde con conseguenza drastiche. Una circostanza non di poco conto, se si pensa alle immagini porno, a scene di inaudita violenza che veicolano sui social.
Senza elaborazioni la fantasia si confonde con la realtà. Un pericolo a cui costantemente dobbiamo far fronte, con l’avvento dei social, utilizzati impropriamente. Vigilate e vigialiamo sulla nostra incolumità esistenziale. «Vigilate, state saldi nella fede,» 1Corinzi 16, 13.
Pasquale Riccardi | Notiziecristiane.com
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