Nella giornata di ieri, 7 ottobre 2014, due eventi dai toni chiaramente apocalittici han colpito la Francia (Montpellier) e l’Italia (Puglia), rispettivamente un’alluvione-lampo che ha spazzato via ogni cosa nel sud francese e un’improvvisa intensa grandinata che ha imbiancato le strade di alcuni paesi del nord barese. La stampa parla di eventi “apocalittici”, ma la (vera) apocalisse biblica non è ancora iniziata. “E sulla terra angoscia di popoli, nello smarrimento per il fragore del mare e dei flutti”, scrive Luca al capitolo 21 versetto 25, mentre Apocalisse 16:21 predice che “gli uomini bestemmiarono Dio per la piaga della grandine”, e la cosa si è davvero realizzata per entrambi gli eventi! Infatti, mentre i francesi patiscono per la terza volta in un mese la medesima calamità, con comprensibile disagio e dispendio di fondi per riparare i danni, i pugliesi imprecano per i danni all’agricoltura (ortaggi, uliveti, vigneti), alle serre e agli impianti fotovoltaici letteralmente “perforati” dai chicchi di grandine.
Orbene, fenomeno casuale a poche settimane dalla raccolta delle olive? Beh, se Deuteronomio 28:45 proclama che “Tutte queste maledizioni verranno su di te, ti perseguiteranno e ti raggiungeranno, finché tu sia distrutto, perché non avrai obbedito alla voce del Signore tuo Dio, osservando i comandi e le leggi che egli ti ha dato”, quando ci si renderà conto che tali eventi sono solenni avvertimenti affinché si ritorni al Signore Iddio? I profeti han rappresentato la figura più “antipatica” fra i vari personaggi biblici, perché essi ammonivano Israele quando il popolo si sviava, perciò non facciamo come gli ebrei dell’Antico Testamento che restavano sordi ai moniti divini ma, piuttosto, valutiamo seriamente quanto accade sotto i nostri occhi.
Salvatore Di Fede – notiziecristiane.com
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