“Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto…” Dopo quei 40 giorni nulla fu più lo stesso nella sua vita, iniziò il ministerio pubblico e tutta la storia che noi conosciamo.
Sono certo che avverrà lo stesso con molti di noi, dopo questa quarantena non potremo mai più essere gli stessi, in questo deserto lasceremo il superfluo, l’inutile, le zavorre e impareremo ad essere essenziali.
In questo deserto abbiamo seppellito alcuni amici e dovremo ripartire per onorare la loro memoria.
Da questo deserto qualcuno ne uscirà da superstite, completamente trasformato, volendo rubare delle parole a Paolo “tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all’estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; atterrati, ma non uccisi”
Sicuramente ne usciremo svuotati e trasformati, nulla sarà più come prima, non dico che sarà meglio o peggio, dico solo che sarà diverso, che certe cicatrici si rimargineranno col tempo, ci renderanno più forti ma il loro ricordo ci accompagnerà.
Il deserto non è una destinazione nella vita del credente, ma una tappa necessaria e questo per molti di noi sarà un punto di non ritorno, siamo stati costretti a cambiare e crescere.
Se Gesù “Benché fosse Figlio di Dio, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì”; anche noi siamo stati condotti in questa scuola difficile ma necessaria.
Questa piaga finirà, la gente tornerà alle proprie attività, a pensare alle cose stupide (ma forse non ha mai smesso), a insultarsi per la politica o lo sport, a spendere soldi per far credere agli altri di possedere una felicità che non esiste, a mostrarsi per quello che non è e questi giorni saranno solo un brutto ricordo.
Ma per noi che siamo stati condotti dallo Spirito nel deserto sciupare questi giorni sarebbe un grave errore, non sarà più lo stesso, perché noi non saremo più gli stessi.
Davide Di Domenico
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