Quante volte viene il desiderio di fermarci ritenendo di aver fatto “abbastanza”? Quante volte le nostre azioni trovano un malsano spazio nella nostra mente che le vede come imprese “gloriose”, “irripetibili”, “uniche” e “gratificanti”? Non pensare di avere già ottenuto il premio, ma piuttosto corri, come suggerisce l’apostolo Paolo in Filippesi 3:13-14, verso la meta che ci riserva il premio della vocazione di Dio.
Filippesi 3:13-14 – 13 Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, 14 proseguo il corso verso la mèta, verso il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù.
Una volta lessi in un libro di storia di un certo aneddoto che mi ha fatto molto riflettere. Cortes, il grande esploratore del nuovo mondo, come si chiamava, una volta giunto a destinazione scoprì che doveva affrontare un grosso problema, molto più inaspettato e insolito di tutto quello che avrebbe immaginato nel suo viaggio. Infatti, un pò per dare ascolto alle voci che circolavano nel suo Paese, un pò per propria fantasia, si era immaginato di dovere combattere aspre battaglie contro i popoli indigeni, che avrebbe affrontato animali e bestie sconosciute, o forse anche epidemie irresistibili, ma nulla di tutto questo. Una volta giunto a destinazione dovette confrontarsi con un problema che non si sarebbe mai immaginato di dovere combattere, i suoi marinai, che alla partenza avevano giurato fedeltà al proprio capitano e alla corona che li aveva sponsorizzati, adesso erano stanchi… avevano un solo desiderio, tornare a casa propria. Tornare indietro. Riabbracciare il proprio passato tranquillo e scevro da tutti i pericoli dell’oceano. Cortes riflette molto su questo. Se i suoi marinai volevano tornare indietro, bastava soltanto il pensiero per rallentare se non annullare ogni efficacia del loro operato in quelle terer selvagge. La decisione fu presa: la notte bruciò tutte le navi mettendo i marinai in una condizione che sarebbero dovuti rassegnarsi al fatto che il loro destino era quello di raggiungere la meta prefissata.
Molto spesso con il nostro Dio è la stessa cosa: Dio ci mette impedimenti per tornare indietro quando ci sentiamo stanchi, sapendo che Egli ci ha arruolato nel Suo esercito e noi dobbiamo combattere come dei buoni soldati che NON si impacciano delle faccende di questa vita. Se ti senti stanco il tuo capitano è pronto a farti riposare. Dio ci benedica
Pastore Gabriele
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