Tragedia nell’hotel ai piedi del Gran Sasso, crollato per il peso della neve e per gli effetti di una slavina: “Ci sono tanti morti”, hanno detto i soccorritori giunti con notevole difficoltà sul posto. Estratti due corpi. Ma oltre 20 persone sono intrappolate sotto le macerie.
Hotel sommerso dalla valanga. “E’ stato spazzato via, non esiste più”.
Dramma all’hotel ‘Rigopiano’ a Farindola, in provincia di Pescara, “spazzato via” da una slavina. Trenta persone, tra il personale dell’albergo e i clienti, sono sepolti da quasi 24 ore sotto la neve e ciò che resta del resort a quattro stelle sotto il Gran Saddo. Ci sono anche dei bambini coinvolti. Da stamattina sono stati estratti tre corpi dalle macerie. Secondo fonti dei Carabinieri un’altra persona sarebbe stata individuata ma non ancora recuperata.
Slavina Hotel Rigopiano, VVFF: “Non riceviamo nessun segnale”. Il portavoce Vigili del Fuoco: “Albergo completamente travolto”
I vigili del fuoco intervenuti hanno descritto una situazione apocalittica: “Ci sono tonnellate di neve, alberi sradicati e detriti – hanno aggiunto – che hanno sommerso l’area dove si trovava l’albergo”. “Ci sono materassi trascinati a centinaia di metri da quella che era la struttura”, ha riferito Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza dei vigili del fuoco. “La situazione è drammatica, l’albergo è stato spazzato via, è rimasto in piedi solo un pezzetto”, ha aggiunto.
I soccorritori hanno avuto enormi difficoltà a raggiungere la struttura alberghiera a causa dei cumuli di neve caduti in queste ore-m”Ci sono tanti morti”, secondo quanto ha riferito all’ANSA il capo del Soccorso alpino abruzzese Antonio Crocetta, tra i primi soccorritori ad intervenire sugli sci nei pressi dell’hotel. La slavina si è staccata molto probabilmente a causa delle scosse di terremoto di ieri mattina. La Procura di Pescara ha aperto una indagine per omicidio colposo.
E’ stata un’enorme “colata di detriti” a travolgere l’hotel Rigopiano. E’ un “fenomeno raro, dovuto alla debolezza del terreno, che ha acquisito forza e velocità notevoli” sotto la pressione della neve abbondante. “Il terremoto lo ha innescato, come una miccia”. E’ la ricostruzione effettuata dal geologo Gian Gabriele Ori, dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti.
Ecco qui le immagini
Da: Fanpage.it/
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