Scenari apocalittici in Toscana a causa dell’ultimo “colpo di coda dell’inverno” che non ha risparmiato nemmeno la Liguria, le Marche e l’Abruzzo. Eppure, a distanza di qualche settimana dalle grasse risate e divertimenti del carnevale appena passato e celebrato in diversi comuni fiorentini (Viareggio, Foiano della Chiana, San Gimignano, Bibbiena, Mugello), chi poteva aspettarsi questo “uragano” come l’ha definito il presidente della regione Toscana che ha proclamato lo stato di calamità in tutto il territorio? Evidentemente gli italiani non sono granchè preoccupati del terrorismo islamico dell’Isis (attentati di Parigi e Copenaghen) nè dall’aumento di frane, tornado, alluvioni e terremoti, visto che la moltitudine si è appena immersa (e poi uscita) nel clima festoso e idolatrico di quel carnevale che nessuno vuole abolire; tuttavia, è da irresponsabili non dare a questi eventi calamitosi la dovuta considerazione perché quanto accaduto rappresenta un chiaro monito divino rivolto non solo all’Italia bensì all’intero pianeta.
Duecento alberi secolari sradicati a Pistoia, strade interrotte per le raffiche di vento che ha soffiato sino a 140 km, black-out elettrici, tetti e cornicioni crollati, danni incalcolabili al parco della Versilia (tanto caro a Gabriele D’Annunzio) dove il ciclone ha fatto strage di pini, scuole chiuse, giardini invasi di piante cadute, abitazioni lesionate, pannelli solari sventrati, serre distrutte, cartelloni divelti, linee ferroviarie interrotte per detriti sui binari, 200 sciatori bloccati in cabinovia in Val Gardena, un aereo cargo finito fuori pista all’aeroporto di Ancona e persino tre vittime (un quarantunenne morto a Lucca per un masso caduto da una montagna che ha colpito in pieno la sua Ford Focus, una donna a Urbino schiacciata da un albero sradicato dal forte vento e un anziano di 76 anni sbalzato dalla sua bici per una violenta raffica di vento) sono il tragico resoconto di questa impennata stagionale giunta senza preavviso!
Ebbene, se i fiorentini han subito dichiarato che si “rimboccheranno le maniche” (.), la Chiesa, cioè la cristianità degli ultimi tempi, si farà ancora sorda dopo quest’ennesimo avvenimento? Prenderà essa sul serio le profezie apocalittiche o le ignorerà come fa il resto delle nazioni? “Io punirò il mondo per la sua malvagità e gli empi per la loro iniquità, farò cessare l’alterigia dei superbi e abbatterò l’arroganza dei tiranni”, dice il Signore in Isaia 13:11, malgrado queste severe parole profetiche non sembrino scuotere più di tanto, ma tenuto conto che l’evento calamitoso di cui stiamo parlando è stato generato da un vento impetuoso altrimenti detto “uragano”, riteniamo esagerato l’avvertimento dello stesso profeta che annuncia come l’ira divina, un giorno futuro, si manifesterà attraverso “una tempesta, un diluvio di pioggia e una gragnuola di sassi” (Isaia 30:30)?
Salvatore Di Fede – notiziecristiane.com
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