Superstizione, c’è chi dice: Non e vero ma ci credo!

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10012529_1470297639854328_1137358336_nTempo fa’ un gruppo di studenti di psicologia appoggiarono una scala ad un muro in una strada trafficata. I passanti si trovarono dinanzi ad un dilemma: restare sul marciapiede passando sotto la scala o scendere da questo e schivare il traffico. La rivista che riporta quest’episodio riferisce che sette pedoni su dieci evitarono la scala. In realtà, sebbene sia prudente aggirare una scala per evitare che un attrezzo ci cada addosso, molti lo fanno per superstizione. 

Ahimè il passare sotto una scala non è la sola usanza per la quale la superstizione si mostra; a quanti di voi capita di vedere molti toccare ferro, toccarsi le parti intime, incrociare le dita, gettare un po’ di sale dietro la spalla sinistra ritenendo che sia una sostanza conservante, sia simbolo di vita e fortuna. Altri pensano addirittura che rovesciarne un po’ placherebbe gli spiriti maligni che prediligerebbero la sinistra dell’uomo. Poi, in materia di superstizione, non possono mancare anche gli oggetti che devono portare fortuna o disgrazia, per esempio idoli, amuleti, un ferro di cavallo, un trifoglio con quattro foglie, una coccinella, uno spazzacamino, un gatto nero,corna, dite incrociate, ecc. Anche i numeri in quest’ambito hanno un certo peso, infatti, certi numeri sono considerati come apportatori di fortuna, altri di sfortuna. Ci si spaventa a uscire da casa il venerdì 17, se ci si trova in tredici persone alla stessa tavola, o se si starnutisce 3 volte, ecc… Si fa attenzione a certi giorni o date nelle quali non è bene viaggiare, sposarsi o piantare.

C’è, poi, chi ricorre alle pratiche idolatriche, come nel caso di alcuni noti presidenti e allenatori di squadre di calcio, che in diretta TV sono stati d’esempio (negativo) maneggiando con molta disinvoltura la cornicina del rosario durante la partita o spargere d’acqua di Lourdes o benedetta dalle mani d’uomo il campo di calcio durante l’ingresso in campo…  Che orrore! Non c’è niente di più falso e anticristiano!

Poi c’è la categoria dei superstiziosi legati alla tradizione (pagana) del capodanno. In materia di superstizione,  lì si raggiunge l’apoteosi,  visto che è una festa di origine pagana intrisa di superstizioni di ogni genere: Lenticchie a mezzanotte (favorisce l’abbondanza e la ricchezza), botti di Capodanno (allontanano le forze del male e gli spiriti maligni), gettare le cose vecchie dalla finestra (eliminazione del male, fisico e morale), baciarsi sotto il vischio (buon auspicio), vestire biancheria intima rossa (auspicio di fortuna per il nuovo anno).

Sicuramente, la categoria della superstizione più famosa di tutto il pianeta è costituita dal consultare gli astri, astrologi e oroscopi, anche se non è la sola. Uno studioso della materia ha raccolto quasi un milione di casi di superstizione nei soli Stati Uniti d’America. Tutto questo, non accade nel terzo mondo ma nel più ricco e industrializzato Occidente.

Se il mondo sapesse ciò che si nasconde sotto il nome della superstizione, se ne distoglierebbe con spavento. Che ignoranza in quest’ambito! Che leggerezza irriflessiva trattare con le potenze demoniache, le quali conducono alla condanna eterna gli uomini e le famiglie che ne cercano l’aiuto! Quanta gente potrebbe diventare felice e libera se sapesse che la sua angoscia è la conseguenza della loro ignoranza in queste pratiche. “La superstizione entra per la finestra la dove l’uomo rifiuta di aprire la porta alla fede cristiana” (E.Geibel).

Non è che uno scherzo, le pensano in tanti; se ne beffano e pretendono di non crederci, altri ancora dicono non è vero ma ci credono. Non sanno che a cagione di questi fatti vivono sotto una costrizione pericolosa, la quale può distruggere la loro vita. Queste cose causano sempre la disgrazia: malattie, peccato, impeto di collera talvolta il delitto. Come spiegare quest’attrattiva morbosa nell’anima degli uomini di buon senso? La superstizione è la conseguenza di un lavoro intenso di Satana, degli spiriti malvagi, dei demoni, delle dominazioni e autorità. Gli indovini e gli stregoni sono suoi lavoratori. Consapevolmente o no, scostano gli uomini da Dio e li legano al diavolo mediante le loro opere, prescrizioni e regole superstiziose, non soltanto per questa vita, ma anche per l’eternità.

Com’è possibile in un’era tecnologica e multimediale come la nostra, nella quale la scienza è così influente che ancora si credano a certe menzogne fabbricate ad arte dal diavolo? Il vero problema del nostro tempo non è il progresso della scienza, della tecnologia, delle conquiste economiche e sociali, ma è il peccato che ci separa da Dio!

La superstizione è una fede all’infuori di Dio, un’opinione secondo la quale si vuole vivere senza Dio. Per mezzo delle sue istruzioni e regole diaboliche, gli uomini sono legati al diavolo. I suoi atti spiritici hanno un’influenza assai pericolosa per le anime che si danno nelle sue mani. Poiché la superstizione è un’opera infruttuosa delle tenebre, noi siamo chiamati a non parteciparvi, secondo che è scritto: “Non siate dunque loro compagni; perché già eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Conducetevi come figliuoli di luce (poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà e giustizia e verità), esaminando che cosa sia accetto al Signore. E non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; anzi, piuttosto riprendetele” (Efesini 5:7-11).

Infatti, noi quali discepoli di Cristo non dobbiamo condurci come si conducono i pagani, secondo che è scritto: “Questo dunque io dico e attesto nel Signore, che non vi conduciate più come si conducono i pagani nella vanità dei loro pensieri, con l’intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell’ignoranza che è in loro, a motivo dell’induramento del cuor loro. Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni sorta di impurità con insaziabile avidità” (Efesini 4:17-19).

Ma non è tutto nero, dinnanzi ad un fenomeno a diffusione universale qual è la credenza nelle superstizioni, si ricordi, la sua origine spesso diabolica c’è ancora una via d’uscita per chi vorrà tirarsene fuori… e attraverso la protezione efficace che la grazia divina offre. Gesù è morto per distruggere “Colui che aveva l’imperio della morte, in altre parole il diavolo, e liberare tutti quelli che per il timore della morte erano per tutta la vita soggetti a schiavitù.”.

L’uomo non è solo nella battaglia contro ” le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti “, a sua disposizione il Signore ha messo alcuni strumenti fondamentali come la preghiera e la parola di Dio.  “Rivestitevi della completa armatura di Dio, onde possiate star saldi contro le insidie del diavolo; ” (Efesini 6: 11). Tra gli elementi di quest’equipaggiamento, Dio ha previsto anche “l’elmo della salvezza”. Serve a proteggere la mente che è appunto l’oggetto degli attacchi diabolici. Procura e alimenta come oggetto dei pensieri tutte le cose vere, onorevoli, giuste, pure, amabili, di buona fama, in cui è qualche virtù e qualche lode di cui scrive l’apostolo Paolo ai credenti Filippesi.

Secondariamente bisogna esercitare  l’autocontrollo ” e non fate posto al diavolo “.  Efesini 4: 27 ); altri traducono “non date ospitalità”. In qualche maniera questo è vero anche per gli increduli. Un non incline a ritenere vere certe superstizioni, difficilmente sarà influenzato da forze demoniache. In un momento negativo della sua vita con Dio, Giobbe affermò ” mi piombano addosso i mali che temo e mi capita proprio quel che mi spaventa “.

Le parole di Gesù sono così trasformate e realizzate al contrario “sia fatto secondo la tua paura” invece che ” secondo la tua fede “. La paura, infatti, è una fede negativa, se si esercita autocontrollo satana non troverà ospitalità.

In terzo luogo occorre vigilare: ” Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno a guisa di leon ruggente cercando chi possa divorare ” (I° Pietro 5: 8 ). Il leone della tribù di Giuda è Gesù ma Satana lo scimmiotta anche in questo atteggiandosi a leon ruggente, una sobria veglia consentirà di non lasciarsi vincere e neanche spaventare.

In quarto luogo è necessaria un’azione positiva: “… Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi ” (Giacomo 4: 7). Non si tratta di vivere in un eterno stringere i denti quanto, invece, sottomettere al Signore tutto di sé.

Infine, è utile ricordare che i cristiani, seppure accusati giorno e notte dal diavolo, è scritto che ” Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello, e con la parola della loro testimonianza… ” (Apocalisse 12: 11).

Pietro Proietto

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