Suo padre è suo fratello e sua madre è sua nonna

fecondazione-shutterstock_129449231L’Alta corte inglese ha permesso a un uomo di adottare il bambino concepito in vitro, con il suo sperma e un ovulo “donato”, e partorito da sua madre.

In Inghilterra vive un bambino di sette mesi che non potrà mai conoscere la sua mamma biologica, il cui padre biologico è anche suo fratello e la cui nonna è in realtà sua madre. L’Alta corte inglese ha permesso tutto questo per la prima volta al mondo consentendo a un uomo di adottare il bambino concepito in vitro, con il suo sperma e un ovulo “donato”, e partorito da sua madre.

DESIDERARE UN FIGLIO. Il caso è uscito ieri senza nomi su tutti i giornali inglesi. L’uomo ha circa 25 anni e vive da solo. «Da tempo» desiderava diventare papà, dopo essersi «sistemato» con casa e lavoro. E siccome non aveva una controparte femminile, ne ha parlato in famiglia per trovare una soluzione e incaricare una delle sue parenti di portare in grembo suo figlio. Una sua familiare, che avrebbe dovuto interpretare il ruolo di madre surrogata, si è ritirata dai giochi all’ultimo per problemi di salute e così la scelta è ricaduta sulla mamma.

TUTTO LEGALE? Dopo che la donna ha ottenuto il permesso dal marito, si è recata con il figlio in una clinica riconosciuta ufficialmente dall’autorità statale inglese Hfea. Nonostante l’utero in affitto sia illegale in Gran Bretagna, la clinica ha acconsentito alla procedura e così alla donna è stato impiantato l’embrione “prodotto” con lo sperma del figlio.

MATERNITÀ SURROGATA. Secondo la legge inglese, la donna che partorisce il neonato è la sua madre legale. Poiché il marito ha acconsentito all’inseminazione artificiale, inoltre, questi è stato considerato il padre legale del piccolo. Anche nel caso di maternità surrogata fatta in famiglia, o fai-da-te, è proibito consegnare il bambino al solo padre biologico. O questo si è impegnato «in una relazione familiare stabile» o non può avere la tutela legale del bambino.

SERVIZI SOCIALI D’ACCORDO. Ma il giudice Theis ha permesso lo stesso all’uomo di adottare quello che, di fatto, è suo fratello, oltre che suo figlio biologico. E questo, con l’approvazione dei servizi sociali, perché «l’adozione in questo caso rafforza il legame familiare che già lega il padre al bambino». Il neonato potrebbe fare confusione, dal momento che sua nonna è sua madre e suo fratello è suo padre, ma per il giudice non c’è pericolo perché «il padre capisce che il bambino avrà bisogno di sapere come è stato concepito e sente che utilizzerà la sicurezza della sua struttura familiare per aiutare il figlio a capire che è stato molto voluto». Ecco perché tutti sono sicuri che «i bisogni del bambino saranno soddisfatti».

NIENTE È SCONTATO. Non è chiaro quali bisogni del bambino siano stati tenuti in considerazione. Secondo l’autrice inglese di saggi sulla famiglia Jill Kirby, «se l’Hfea considera questa una procedura legale, allora è urgente una revisione della legge». Secondo l’importante ricercatrice sulla famiglia, Patricia Morgan, «questo bambino avrà molta confusione in testa. L’evidenza suggerisce ormai che più ci allontaniamo dai due genitori biologici e più danni facciamo al bambino». Un deputato laburista, Robert Fiello, ha commentato: «Questo caso solleva molti problemi. La mia più grande paura in tutto questo riguarda il potenziale danno a livello emotivo che il ragazzo svilupperà nel corso degli anni, quando cercherà di comprendere quei legami familiari che noi tutti diamo per scontati».

Leone Grotti

Tratto da: http://www.tempi.it/


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