In questo nuovo giorno, con l’aiuto dello Spirito Santo mi concederà, sento forte nel mio cuore il desiderio di raccontare come il Signore, Re della mia vita, mi ha salvata.
Avevo trentatré anni quando conobbi personalmente che il Signore Gesù era vivente e poteva agire nella mia vita. Io conoscevo l’esistenza del Signore per tradizione religiosa e, come da rito, ero solita rivolgermi a Lui. Ma il mio cuore era sempre vuoto, infelice, sconsolato e impaurito da tutto ciò che lo circondava, e sopratutto dall’idea che un giorno mi sarei potuta ammalare di cancro.
Nel 1994 un caro fratello mi parlò dell’esistenza di Gesù, di Colui che avrebbe perdonato i miei peccati e che mi avrebbe onorato accogliendomi come una Sua figliola. Allora io mi chiesi quali peccati avessi mai commesso. Non lo conoscevo ancora, ma avvertivo che il mio cuore aveva tanto bisogno di Lui. Incominciai a leggere la Parola di Dio: la Bibbia. Nei primi tempi non capivo nulla ma poi, con l’aiuto dello Spirito Santo, cominciai a capire ciò che Dio avrebbe voluto comunicarmi. Così, gradualmente, avvertii dentro di me che Gesù perdonava i miei peccati.
Ricordo ancora il verso che mi colpì particolarmente: “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).
cominciai a capire che siamo tutti peccatori e che abbiamo bisogno di Gesù, Colui che con la Sua Grazia ci perdona e ci salva. Sentivo nel mio cuore il bisogno del perdono di Gesù e del sangue del Suo sacrificio per purificarmi. Per fede ho accettato tutto questo. Avvertivo sensibilmente la trasformazione del mio essere interiore, nel quale la pace di Dio cominciava a riempire ogni parte.
Ricordo ancora le prime sensazioni della Sua presenza: pace, gioia e serenità. La Sua Parola mi dava forza e con il Suo amore incommensurabile sentivo di non aver bisogno di nient’altro se non di quell’amore puro che solo Dio poteva donarmi.
Fu così che incominciai a camminare con il Signore nonostante le incomprensioni in famiglia. Per primo mio marito e i miei familiari ritenevano che mi fossi perduta e non accettavano il fatto che io frequentavo la comunità evangelica cristiana. Tra litigi e incomprensioni, io comunque sentivo sempre più crescere in me il forte desiderio di pregare e amare il mio Signore.
Non nego il pianto del mio cuore quando mio marito mi vietava di frequentare la comunità e pregavo ogni giorno affinché Dio lo toccasse anche il cuore di mio marito. In quei giorni , ricordo, che approfittavo della sua assenza per andare a pregare a casa di una mia cara sorella in Cristo: “Sebastianina”, donna anziana, virtuosa e spirituale.
Il Signore non mancò di esaudire il mio desiderio e, dopo solo un mese, mio marito acconsentì a lasciarmi andare nella mia comunità.
Il Signore nel 1997 mi provvide anche un lavoro. Inizia a lavorare nella clinica ospedaliera “Villa Salus” ad Augusta, all’interno della quale Dio mi diede la possibilità di parlare del Suo amore e di offrire la Sua Parola a tutti coloro che mi avrebbero ascoltata.
“Getta il pane sulle acque, perché dopo molto tempo lo ritroverai (Ecclesiaste 11:1). Con il passar del tempo ci sono state anche delle cadute, ma Dio non mi ha mai abbandonata e mi ha sostenuta e rialzata.
Nel 2011 a seguito di una mammografia al seno mi fu diagnosticato il cancro da operare con la massima urgenza, così chiesi a Dio di restare con me passo dopo passo. È così fu veramente. Egli non mi ha lasciata mai da sola. Cominciò il mio Calvario con la malattia, feci l’intervento chirurgico, la chemioterapia,la radio e i controlli periodici. Cercavo di reagire, lavoravo e il mio cuore si fortificava nell’amore del Signore, in quell’amore immenso che Dio riservava dentro e fuori di me.
Nel 2018 dall’esame diagnostico, TAC, è emersa una metastasi al bacino molto estesa. Con il medico decidemmo di bruciarla e mi ricoverarono a Catania in ortopedia. Nella stanza c’erano due letti, ma l’atra persona non c’era perché era in terapia intensiva. Lo Spirito Santo mi fece sentire subito sentire che era una persona molto afflitta da patologia oncologica. Anche in questa occasione Dio mi diede la possibilità di parlare del Suo grande amore e del Suo aiuto nelle avversità della vita. La donna era molto grave e Dio preparò il cuore del marito, uomo burbero è molto arrabbiato per tutto ciò che era accaduto alla moglie, affinché anche lui ascoltasse il messaggio della salvezza nel proprio cuore.
Ritornando a casa il dolore fisico era molto forte ma sapevo di essere al sicuro con Dio. Ho ringraziato il Signore perché si era servito di me per manifestare la Sua gloria e mi sentivo onorata per questo.
Ripresi a fare controlli periodici e dopo due mesi il referto era chiaro: la schiena, il bacino e le tempie erano piene di metastasi.
Oggi sono qui e con la guida del Signore mi sto curando. Non so cosa
mi aspetta, ma si una cosa sono certa: il Signore non mi ha lasciata ed il mio cuore è nelle Sue mani. Sto nelle Sue mani e nella Sua volontà. Lui è il Vasaio e io sono l’argilla nelle Sue mani. Egli può fare di me quel che vuole. So che Egli è il mio Signore, Colui che mi ha dato la Sua Grazia e io non ho desiderio più grande se non quello di seguirlo fino all’ultimo giorno della mia vita.
Con l’aiuto del Signore voglio incoraggiare quanti si trovano in questa condizione. Se tu non hai accettato Gesù come tuo personale Salvatore come ho fatto anch’io, ti invito a farlo perché solo Lui è la salvezza è solo per mezzo di Lui possiamo accedere al cielo, il giorno in cui Egli vorrà chiamarci. Egli porta per noi il nostro peso e ci dona pace al cuore.
Caro fratello/sorella/amico/amica se stai attraversando anche tu il difficile percorso della malattia, rafforziamoci sempre di più nell’amore del Signore e nella Sua Parola, perché essa è guarigione per la nostra anima ed il nostro corpo.
Quando sei debole ricorda le parole di Paolo:
“sono forte perché la tua potenza Signore si manifesta nella mia debolezza “.
Ed egli mi ha detto: ‘La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza’. Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amore di Cristo; perché quando sono debole, allora sono forte.”
(Corinzi 12:2, 9-10)
A Dio sia la gloria.
Silvia So