SUL FILO DEL RASOIO

Quando avviene veramente la nuova nascita? Quando avremo un nome nuovo? Dov’è il punto di rottura tra la morte al mondo materiale e l’inizio di una vera esperienza spirituale… non pseudo-mistica ma veramente spirituale.

Non è certo che arrivati alla conoscenza del Signore questo avvenga, non è scontato che accettando Gesù come nostro Signore e Salvatore immediatamente la nostra vita cambi.
Ogni parto è fine a se stesso, uno più travagliato, uno un po’ meno.

L’Apostolo Paolo disse ai Corinzi:” Vi parlo come a bambini, poiché avete ancora bisogno di latte spirituale”…

I Corinzi 3:1 Fratelli, io non ho potuto parlarvi come a spirituali, ma ho dovuto parlarvi come a carnali, come a bambini in Cristo. 2 Vi ho nutriti di latte, non di cibo solido, perché non eravate capaci di sopportarlo; anzi, non lo siete neppure adesso, perché siete ancora carnali. 3 Infatti, dato che ci sono tra di voi gelosie e contese, non siete forse carnali e non vi comportate secondo la natura umana?

Eppure la chiesa di Corinto era fatta di seguaci di Gesù, credevano in Cristo, alcuni forse avevano avuto modo di vederlo, di sentirlo parlare, altri assistere ai suoi miracoli.

Paolo stesso, pur molto zelante, dovette avere la sua rivelazione personale perché avvenisse la sua conversione, la vera rinascita spirituale.

Fu un conoscitore esperto della “legge” impegnato nel suo compito a difesa della dottrina, persino cruento nella persecuzione della “nuova via”.

Tutto ciò non fu sufficiente, il Signore stesso dovette aprirgli gli occhi perché lo spirito della Verità si risvegliasse in lui.

Questa trasformazione interiore non si può indurre con nessun atteggiamento, né essendo follemente zelanti, né essendo profondi conoscitori della scrittura.

Il nostro compito sta nel renderci disponibili a ricevere quanto Dio, per opera dello Spirito Santo, sta per compiere nella nostra vita.

Per rendersi disponibili intendo: compiere quelle ” buone opere ” che così spesso vengono citate nella Bibbia.

Tt 3:8 Certa è quest’affermazione, e voglio che tu insista con forza su queste cose, perché quelli che hanno creduto in Dio abbiano cura di dedicarsi a opere buone. Queste cose sono buone e utili agli uomini.

Per intenderci … in Piemonte abbiamo un detto: quando incontriamo un amico, dopo avergli chiesto come va? Egli ci risponderà (quasi sempre) “come una barca in un bosco” per lasciarci intendere che non va niente bene!

A quel punto la mia risposta per sdrammatizzare l’atteggiamento di coloro a cui non va mai niente bene è :” bene, così non può affondare!

Con questo voglio dire non opporre resistenza al Signore con atteggiamenti non coerenti alla Scrittura, sapendo che ciò impedirebbe allo Spirito Santo di agire nelle nostre vite.
Essendo Egli gentile non vuole e non può usurpare la nostra volontà, quindi non fare e non farci del male, amare e amarsi è la regola primaria.

Avere Fede dimostrandola con impegno costante. Essere umili, di quella umiltà che significa liberare spazi nel nostro interiore affinché lo Spirito Santo possa prendere posizione nella nostra vita. Obbedienti perché non ci è dato di comprendere tutto è certo il nostro Pastore, gli anziani della Chiesa e i nostri Fratelli potrebbero avere degli insegnamenti per noi, insegnamenti che al momento forse non siamo in grado di capire ma che piantati in noi come precetti di certo ci porteranno a comprenderli.

La rinascita per taluni è una folgorazione inaspettata e repentina come quella di Zaccheo per curiosità volle vedere Gesù passare per le vie di Gerico ma quando vide Gesù la sua vita cambiò in un istante.

Per altri è il risultato di una faticosa battaglia con se stessi, Gesù stesso disse a Tommaso detto Didimo (dopo che ebbero trascorso molto tempo insieme) non essere incredulo ma credente!

Lc 19:1 Gesù, entrato in Gerico, attraversava la città. 2 Un uomo, di nome Zaccheo, il quale era capo dei pubblicani ed era ricco, 3 cercava di vedere chi era Gesù, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura. 4 Allora per vederlo, corse avanti, e salì sopra un sicomoro, perché egli doveva passare per quella via. 5 Quando Gesù giunse in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: «Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua». 6 Egli si affrettò a scendere e lo accolse con gioia. 7 Veduto questo, tutti mormoravano, dicendo: «È andato ad alloggiare in casa di un peccatore!» 8 Ma Zaccheo si fece avanti e disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il quadruplo». 9 Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figlio d’Abraamo; 10 perché il Figlio dell’uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto».

Giovanni 20:26 Otto giorni dopo, i suoi discepoli erano di nuovo in casa, e Tommaso era con loro. Gesù venne a porte chiuse, e si presentò in mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!» 27 Poi disse a Tommaso: «Porgi qua il dito e guarda le mie mani; porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente».

Molte persone vivono questo conflitto: sono decisamente ferventi ma non ancora spirituali!
Carichi di teologia ma senza nessuna trascendenza. Spesso incappando in un errore, mettendo in pratica letteralmente la “Parola” senza ascoltare il consiglio di Dio.

I farisei si stupivano della conoscenza di Cristo, della Sua conoscenza del Padre e della legge stessa. Gesù non aveva fatto ” studi ” seguito maestri, non era cresciuto in una sinagoga, eppure insegnava ai maestri, agli scribi e ai sacerdoti.

IL TIMORE DELLA CHIESA

Avere paura della chiesa è il più grande freno alla fede.

Il timore di confrontarsi con un fratello anziano, il timore di porre una domanda o di esprimere un concetto, di mettere a nudo una propria rivelazione, il timore di sbagliare parlando, timore di svelare una natura poco spirituale attraverso una interpretazione non giusta.

Non esporsi mai tentando di guardare oltre la balaustra è il vicolo della carne, potremmo perdere i primi posti nelle fila della chiesa. Potremmo lasciare intendere una natura ancora molto carnale a dispetto di un atteggiamento molto santo.

Certo questa è una menzogna di caratura religiosa che ovviamente non piace a Dio.
Come sarà possibile nascere di nuovo se ho paura di morire davvero?

Quando le nostre scelte, il nostro cammino saranno veramente originate nello spirito? quando queste scelte non saranno più sofferte, tribolate, quando non guarderemo indietro desiderosi di riprendere ciò che abbiamo appena lasciato?

È un desiderio quello di darsi interamente al Signore… e costi quello che costi! Ma hai noi, la carne pure vive e l’anima talvolta ama rotolarsi nel fango.

Gv 3:1 C’era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. 2 Egli venne di notte da Gesù, e gli disse: «Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi segni miracolosi che tu fai, se Dio non è con lui». 3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». 4 Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» 5 Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. 7 Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo”.

Se il Signore ti ha chiamato è perché desidera destarti dal torpore della carne, da quel mondo dove tutto appare gratificante ma che non può essere durevole. Egli vuole spostare il nostro sguardo sulla vita eterna, ovvero sulla salvezza.

Molti sono gli obbiettivi che si prefigge il Signore per noi con questo proposito, a tutti i livelli della nostra essenza, nella carne, nell’anima, nello spirito.

Nella carne il Signore desidera per noi salute, lunga vita, felicità nel tempo che vivremo e molte altre cose ovviamente.

Nell’anima che goda di pace, di gioia interiore non contaminandosi con le cose del mondo per lasciarsi ispirare verso il Signore.

Nello spirito perché abbia comunione con Lui per vivere in modo consono tre vite in una.
In modo che la carne sia sottomessa allo Spirito per non intaccare l’anima lasciandola libera di compiacersi nel Signore.

Allora dov’è il vero punto di rottura, dove la vera rinascita? Giovanni il Battista lo sintetizzò in una parte della scrittura…

Giovanni 3:25 Nacque dunque una discussione sulla purificazione, tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo. 26 E andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te di là dal Giordano, e al quale rendesti testimonianza, eccolo che battezza, e tutti vanno da lui». 27 Giovanni rispose: «L’uomo non può ricevere nulla se non gli è dato dal cielo. 28 Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: “Io non sono il Cristo, ma sono mandato davanti a lui”. 29 Colui che ha la sposa è lo sposo; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, si rallegra vivamente alla voce dello sposo; questa gioia, che è la mia, è ora completa. 30 Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca.

Si! Stiamo fermi “come una barca in un bosco” lasciamo passare le burrasche stando attaccati al Signore, alla Chiesa, alla Comunità, lasciando che lo Spirito Santo operi in noi.
Solo il nostro agire può contrastarne l’opera di SALVEZZA del Signore.

Fancesco Blaganò | Notiziecristiane.com

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