Continua a propagarsi il rischio di contagio dell’epidemia di morbillo registrata nella contea di Yirol West, in Sud Sudan. Dopo l’appello lanciato dall’ong Medici con l’Africa Cuamm, il mese scorso il Ministero della Sanità Sud Sudanese ha deciso di coordinare, in collaborazione con Oms e Unicef, una campagna di vaccinazione estesa a tutti i 25.538 bambini dei 7 Payam della contea, di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni d’età. L’iniziativa è stata avviata con il supporto logistico e tecnico del Cuamm che, insieme alle autorità locali, sta coordinando le attività sul territorio. Finora una delle principali difficoltà riguarda la condizione delle strade, che ostacola e rallenta il raggiungimento di aree molto vaste e scarsamente popolate. La contea di Yirol West, che conta circa 135 mila abitanti, presenta allo stato attuale un ospedale di Contea, una rete di centri sanitari di primo e di secondo livello. Tra questi, la sola struttura dotata di una catena del freddo e quindi di vaccini è l’ospedale, dove dall’inizio del 2013 sono stati registrati oltre 200 casi di morbillo: l’83% riguarda bambini al di sotto dei 5 anni d’età, mentre il 22% non ha nemmeno compiuto un anno. In attesa di concludere le vaccinazioni di massa nei 7 Payam, le unità di base della contea, le autorità sanitarie sono impegnate a minimizzare le complicanze gravi del morbillo associato alla malaria, attesa in questi mesi dopo l’inizio della stagione delle piogge. In questo periodo l’infezione, che si diffonde per via aerea, tende a propagarsi più rapidamente tra le persone costrette a trascorrere molte ore all’interno delle capanne e a sovrapporsi drammaticamente al rischio di malaria, con conseguente peggioramento delle condizioni generali a partire da quelle respiratorie. Occorrono interventi rapidi perché nei prossimi 3 mesi potrebbero esserci 250 casi di morbillo complicati, in aggiunta ai 1.500 casi di malaria attesi nell’ospedale di Yirol.
(Agenzia Fides)
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