Sud Sudan – Emergenza alimentare per migliaia di persone fuggite, per evitare l’ondata di violenza, nelle foreste dello Stato di Jonglei!

SouthSudanSudan_JPEG-0903b_1335185717--U1010131481060kYC-629x470--330x185Juba  – Decine di migliaia di persone fuggite per evitare una ennesima ondata di violenza nelle foreste dello Stato di Jonglei, nel Sud Sudan, stanno attraversando una grave crisi alimentare. Da quando sono iniziati gli scontri tra le comunità Lou Nuer e Murle e quelli tra il governo e il movimento ribelle di David Yau Yau, sono oltre 100 mila quelle tagliate fuori dagli aiuti umanitari.Negli ultimi sei mesi 120 mila persone sono fuggite e, oltre all’insicurezza, devono far fronte alle piogge, alla mancanza di strade percorribili dai mezzi di trasporto di generi alimentari che non riescono a raggiungere neanche quelli in difficoltà estrema. Il Programma Alimentare delle Nazioni Unite ha finora distribuito cibo laddove possibile utilizzando elicotteri che tuttavia non sono sufficienti per coprire l’intera area. Le comunità Murle hanno già fatto ricorso a strategie di sopravvivenza molto pesanti, tra queste si cibano di frutti selvatici e foglie, effettuano furti di bestiame e fanno strage di bovini femmine per avere un pò di carne.

Le donne rimaste a lungo nascoste nelle foreste con i bambini sono tornate verso le città per cercare di rimediare qualcosa da mangiare ma, per paura delle violenze in atto, sono nuovamente fuggite nelle paludi pur prive di rifugi, servizi sanitari, acqua potabile. Solo di recente, dopo lunghe trattative tra i gruppi armati statali e non statali, le organizzazioni umanitarie hanno potuto portare aiuti a 25 mila persone. Iniziano a propagarsi malattie gravi e letali, tra queste il morbillo che sta contagiando tanti bambini. Molti non vogliono raggiungere le città per farsi curare perché hanno paura. L’organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere, dopo la distruzione dell’ospedale di Pibor, sta gestendo l’unica struttura sanitaria nel villaggio di Gumuruk.


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