Poco meno di centocinquanta pagine, per immergersi in una testimonianza dai contorni sconvolgenti e rassicuranti, espressa dall’autore Nico Battaglia nel libro “Fidati di me”, presentato presso la Chiesa Evangelica Cristiana di Gallarate. Attraverso le voci di Nico, della moglie Ester, della madre Lia e del pastore Franco, dinanzi a una numerosa platea di credenti e amici, i quali sono stati coinvolti (come se fossero protagonisti) in un viaggio iniziato in un tunnel dove l’uscita appariva irraggiungibile, ma la totale fiducia in Dio ha permesso alla luce divina di squarciare le tenebre conducendo verso un’unica destinazione: “Fra le braccia di Gesù!”.
Due piacevolissime ore magistralmente pianificate dal coordinatore Fabio Notarnicola il quale curando nei minimi particolari l’evento, rinsalda negli ascoltatori la conoscenza delle diverse proposte narrative e dei conseguenti livelli presenti: le testimonianze, le rappresentazioni delle immagini, le espressioni musicali eseguite dal pianista Fabio Muggeo, dal violoncellista Daniele Lamarca e dalla chitarra di Nico Battaglia.
“Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. 2 Giov. 10:10
Il protagonista aprendo il suo cuore, racconta di se esattamente come fa un paziente al proprio medico cui si deve dire tutto con estrema sincerità senza alcuna remora, ed è esattamente ciò che Nico ha fatto, ha deposto la sua vita nelle mani del Signore sin dai primi anni di conversione fidandosi completamente, anche quando il (suo) giorno più buio emise il referto medico, carcinoma. La violenza di un pugno implacabile nello stomaco sferrato con forza, è l’impatto che scopre ogni parte di lui e in quell’istante, tutta la sua esistenza emerge distinta diventando talmente chiara nell’animo di Nico da rimanere senza fiato e velocemente ripercorrerla sua relazione con il Supremo e comprende che i suoi pensieri e le sue scelte erano e sono riservate a compiacere Dio .
Perché ti abbatti anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio. Salmo 42:11
“La fuori è un campo di battaglia” è l’incipit contenuto nel paratesto. Una frase che ti sprona alla lettura, a conoscere di più la rivelazione di guarigione che ha spazzato via il male restituendo l’integrità del corpo; ossia il miracolo.
La definizione suscita stupore e gli occhi di alcuni s’incrociano interrogandosi, per alcuni che non conoscono la potenza del Padre, il miracolo indica un argomento fuori dall’ordinario, che rimanda a una sfera di possibilità e di attività che oltrepassano le linee di confine umane che l’uomo conosce ed esperimenta nella sua quotidianità e quindi l’unico collegamento naturale è la scienza o la fortuna. Ma per i figli di Dio il miracolo non è attribuito alla casualità o alla fortuna ma alla Volontà Suprema che profuma intensamente di Gelsomino e si spande nella sala, dove la presenza di Dio è palpabile, gioiosa, incomparabile. Il miracolo operato da Dio è la risposta a mesi di preghiere, d’intercessione e pianti e Dio Padre Meraviglioso e Potente non è cambiato nel corso dei secoli ma è sempre lo stesso, fedele e sempre pronto a intervenire.
“In verità, Dio non agisce da ingiusto e l’Onnipotente non sovverte il diritto.” Giobbe 34: 12
Con quella pacatezza che lo contraddistingue, il protagonista riferendosi a Giobbe, ripercorre le stesse traversie sopportate con pazienza e coraggio pur essendo consapevole di poter morire, e benché mille domande gli frullino nella mente e i momenti di sconforto lo assalgano, non si abbandona alla disperazione ma la fede lo porta a stringere una relazione ancora più intensa, anche se in alcuni momenti di sofferenza si domanda: “Ma come potrò continuare a cantare e rendere il mio servizio a Dio, se non avrò più lo strumento vocale per farlo?”
Ma Dio non abbandona i suoi figli e lo benedice regalandogli un nuovo percorso in tempo nuovo, tutto il vecchio è passato e la malattia assume gli aspetti di un propulsore per la testimonianza della divina azione. Sono passati tre anni dall’intervento e oggi è un giorno di festa per Nico e tutta l’assemblea riunita e il modo migliore è innalzare ringraziamenti, lodi e adorazioni a YAHWEH -RAPHA.
“Se tu ascolti attentamente la voce del Signore che è il tuo Dio, e fai ciò che è giusto agli occhi suoi, porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitto agli Egiziani, perché io sono il Signore, colui che ti guarisce.” Esodo 15:26
Sfogliando l’autobiografia (preziosa testimonianza) per la Gloria del Padre, si riconoscono gli aspetti essenziali della stretta amicizia personale con Dio e della Sua benevolenza, manifestata nell’unica richiesta in “quella dolorosa notte.
L’evocazione di allora rimarrà scolpita nella mente e conservata gelosamente nel cuore di Nico come una perla preziosa, “Fidati di me!”
Il SIGNORE è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò?
Il SIGNORE è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura?
Quando i malvagi, che mi sono avversari e nemici, mi hanno assalito per divorarmi, essi stessi hanno vacillato e sono caduti.
Se un esercito si accampasse contro di me, il mio cuore non avrebbe paura; se infuriasse la battaglia contro di me, anche allora sarei fiducioso.
Una cosa ho chiesto al SIGNORE, e quella ricerco: abitare nella casa del SIGNORE tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del SIGNORE, e meditare nel suo tempio.
Poich’egli mi nasconderà nella sua tenda in giorno di sventura, mi custodirà nel luogo più segreto della sua dimora, mi porterà in alto sopra una roccia.
E ora la mia testa s’innalza sui miei nemici che mi circondano. Offrirò nella sua dimora sacrifici con gioia; canterò e salmeggerò al SIGNORE.
O SIGNORE, ascolta la mia voce quando t’invoco; abbi pietà di me, e rispondimi.
Il mio cuore mi dice da parte tua: «Cercate il mio volto!» Io cerco il tuo volto, o SIGNORE.
Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo; tu sei stato il mio aiuto; non lasciarmi, non abbandonarmi, o Dio della mia salvezza!
Qualora mio padre e mia madre mi abbandonino, il SIGNORE mi accoglierà. O SIGNORE, insegnami la tua via, guidami per un sentiero diritto, a causa dei miei nemici.
Non darmi in balìa dei miei nemici; perché sono sorti contro di me falsi testimoni,
gente che respira violenza.
Ah, se non avessi avuto fede di veder la bontà del SIGNORE sulla terra dei viventi!
Spera nel SIGNORE! Sii forte, il tuo cuore si rinfranchi; sì, spera nel SIGNORE! Salmo 27
Lella Francese
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