Stiamo entrando in una dittatura?

f99a03f34db11459560f6ab3f0f0df7bLa dittatura del relativismo etico – In 30000 hanno manifestato alla marcia per la vita a Roma lo scorso 12 Maggio. Delegazioni sono arrivate anche dalla Francia, dalla Polonia e anche dalla Cina per dare una mano. Tante famiglie con bambini hanno preso parte all’evento, ma soprattutto molti giovani e universitari, gente che ha fatto otto ore di pullman per potere manifestare, e durante un’intervista hanno anche risposto con semplicità, “Com’è possibile non comprendere che con l’aborto si sta uccidendo una persona?”Gente che si è portata la propria famiglia e i propri bambini con i loro sorrisi, che hanno fatto da segno evidente della bellezza della vita e della cultura della famiglia. Un successo quindi, nonostante fosse auspicabile che partecipassero in molti di più, come è avvenuto in Francia (a detta degli organizzatori più di un milione di persone hanno preso parte a numerose manifestazioni, mettendo in crisi le istituzioni francesi, tuttavia senza ottenere un riscontro da parte loro).

Mentre c’è chi lotta per la cultura della famiglia e della vita, c’è chi lavora incessantemente per distruggerla e sostituirla con l’ideologia del relativismo etico assoluto, ossia tutto è relativo, l’uomo soltanto, e nessun Dio o istituzione deve poter decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato, ma l’uomo deve stabilire e cambiare di volta in volta questi criteri a proprio piacimento in base al consenso (o sarebbe più corretto dire “deriva”) della società, e questo concetto fra le altre cose, è anche uno dei pensieri “cardine” della massoneria.

Di cosa stiamo parlando? Oggi, lo vediamo accadere attorno a noi: centinaia di migliaia di francesi manifestano varie volte contro la distruzione della famiglia, Uomo, Donna e bambini….e che risposta si ottiene dalle istituzioni? Si fa finta di niente, e si impone con prepotenza il dogma che afferma che la famiglia ormai è un concetto assolutamente relativo. Tale strategia, è di fatto volta a distruggere il concetto stesso di normalità, e questo non è progresso, ma ipocrisia, è un attentato al buonsenso, è la distruzione di ciò che siamo, è la “dittatura del relativismo”.

Quando non è concesso controbattere a  una forma di ideologia culturale emergente, ecco che i suoi principi diventano dogmi, e quando la messa in discussione di uno di questi dogmi comporta l’applicazione di sanzioni e provvedimenti penali, ecco che ci si trova di fronte a una dittatura di fatto. Ormai non è più possibile dire di “tollerare” l’omosessualità, ma bisogna considerarla a tutti gli effetti qualcosa di indiscutibilmente normale, o altrimenti si rischierà di essere perseguiti legalmente.

Viviamo in una società piuttosto contraddittoria, poiché non è possibile affermare in luogo pubblico un pensiero proprio che sia minimamente in contrasto con l’ideologia Gender, con i matrimoni fra omosessuali, con le unioni fra le coppie di fatto e le adozioni di bambini da parte delle stesse senza subire aggressioni. E’ bene però rendere chiaro, che qui non si sta cercando di negare certi diritti alle varie tipologie di persone che vogliano costituire un unione di fatto, ma crediamo che la vita e la famiglia (secondo il dettato costituzionale) vadano valorizzate e preservate in maniera particolare, non perché siano delle ideologie da difendere in modo idolatrico, ma perché sono valori buoni e fondamentali per la nostra società.

Di fronte allo scenario che si sta prospettando, noi tutti cristiani d’Italia non possiamo non sentirci chiamati in causa. Dobbiamo diventare cittadini attivi in questa società, per difendere e diffondere a partire dalle piccole cose di ogni giorno, i valori che ci caratterizzano e in cui crediamo. Tutti siamo chiamati in causa, tutti siamo chiamati a essere UNITI e fare la differenza. Solo così potremo farci sentire per promuovere la cultura amica della vita e della famiglia, e per poter gridare il nostro SI’ al pluralismo e NO alla dittatura del relativismo!

Sandro Oliveri – Cristiani per la Nazione

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