Era il febbraio del 2000. Avevo solo diciannove anni e stavo ricordando quella che era stata la mia vita fino a quel momento.
La tragica perdita di mio fratello, scomparso a soli otto anni, non mi aveva permesso di vivere un’infanzia felice e nemmeno di avere una famiglia unita o piena d’amore. Nella mia adolescenza avevo un solo ed unico desiderio: l’amore di una famiglia, un sentimento che mi era sempre stato negato. Così mi innamorai; sul mio ragazzo costruii un “castello” di sogni che si spezzò dopo sette anni di fidanzamento, quando lui mi lasciò. La mia vita si racchiuse in un solo vortice: la solitudine! Pian piano mi visitò anche la depressione e col seguire dei giorni mi incamminavo in quella che sarebbe diventata anoressia. Una sera di febbraio successe qualcosa, avevo sempre sentito parlare di Dio e così nella mia disperazione sul balcone di casa mia gridai a Lui. All’improvviso una voce mi disse: “Non temere, tu mi appartieni” (Isaia 43:1).
In quel preciso momento la mia vita cambiò. Incontrando Gesù nella mia vita la solitudine cessò di esistere e la depressione se ne andò. Oggi sono sposata con un uomo meraviglioso, che mi ama veramente e soprattutto ama Dio come lo amo io! Ogni giorno il Signore mi rammenta il nostro incontro, ricordandomi una grande verità: se uno è in Cristo è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate, sono diventate nuove (2 Corinzi 5:17). Ho imparato che Gesù può salvare da ogni forma di peccato. lo stavo morendo con l’anoressia e la depressione, pensando che nessuno potesse amarmi. Ma queste sono solo bugie: Dio ti ama e nessuno può amarti quanto Lui. Fai come ho fatto io: grida a Lui e ti risponderà!
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