La Repubblica democratica socialista dello Sri Lanka sta affrontando difficoltà in materia di libertà di parola e di espressione a motivo del “Progetto di legge sulla sicurezza online”, la proposta di legge pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del Paese il 18 settembre scorso.
Anche se presentata come strumento per proteggere da false dichiarazioni e per prevenire l’uso improprio di Internet e dei Social Media, il disegno di legge si pone obiettivi che potrebbero seriamente minare la libertà dell’individuo.
Forti preoccupazioni sono già state sollevate dagli stessi Social Media e dagli attivisti civili locali. Cinque persone, nominate dal Primo Ministro, saranno incaricate di supervisionare la legge e avranno potere di azione contro qualsiasi contenuto condiviso in rete e con cui non sono in accordo, potendolo etichettare come “falsa dichiarazione”.
Impatto sui cristiani e sulla Chiesa
Se tale la legge dovesse essere approvata, anche la comunità cristiana potrebbe andare incontro a difficoltà e censure. Il diritto di esprimere il proprio pensiero religioso e di condividerlo in rete potrebbe essere ostacolato qualora i contenuti venissero considerati offensivi dalla commissione di supervisione.
Molte chiese utilizzano già piattaforme online per condividere i propri contenuti e per comunicare con i membri delle proprie congregazioni. E poiché il cristianesimo è una religione malvista all’interno del Paese, la proposta di legge potrebbe aprire le porte ad accuse e intolleranza verso i cristiani e la Chiesa.
Chiediamo di pregare per i funzionari che stanno lavorando alla proposta di legge e affinché, se approvata, tale legge non abbia ricadute dirette sulla libertà dei cristiani di esprimere il proprio credo.
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