Leggi: Salmo 119:71-75 | Io so, Signore, che i Tuoi giudizi sono giusti, e che mi hai afflitto nella Tua fedeltà. Salmo 119:75
Durante la Seconda Guerra Mondiale, mio padre servì nell’esercito americano, nel Pacifico Meridionale. Durante quel periodo mio padre rinnegava ogni tipo di fede religiosa, dicendo: “Non ho bisogno di una stampella a cui appoggiarmi”. Eppure arrivò il giorno in cui il suo atteggiamento verso le cose spirituali cambiò per sempre. Mia madre era in travaglio per la nascita del loro terzo figlio, e io e mio fratello eravamo emozionati perché presto avremmo visto la nostra nuova sorellina (o fratellino). Quando saltai dal letto la mattina successiva, chiesi eccitato a mio padre: “E’ un fratellino o una sorellina?” Lui mi rispose: “Era una bimba, ma è nata morta”. Iniziammo a piangere insieme la nostra perdita.
Per la prima volta, papà portò il suo cuore spezzato a Gesù in preghiera. In quel momento sentì un senso travolgente di pace e consolazione da Dio, anche se nessuno poteva ridargli indietro la sua bambina. Presto iniziò ad interessarsi alla lettura della Bibbia e continuò a pregare Colui che stava guarendo il suo cuore spezzato. La sua fede crebbe negli anni. Divenne un solido discepolo di Gesù, diventò insegnante agli studi biblici e guidò una chiesa locale.
Gesù non è una stampella per i deboli. Egli è la fonte di una nuova vita spirituale! Quando siamo spezzati, Egli può guarirci e fare qualcosa di nuovo (Salmo 119:75).
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