– di Fabrizio Cannone – L’esperienza di una famiglia americana: ”Se togli la tv per un anno, poi non la accenderai mai più… ci sarà un motivo!” “Alcuni mesi fa,” racconta Le Figaro del 28 Febbraio, “una coppia di genitori americani si è lanciata in un’avventura incredibile: hanno deciso di svuotare la casa di tutti gli schermi in essa presenti: televisori, computer, videogiochi, iPod, smartphone, ecc. al fine di viaggiare coi loro figli nella vita reale. Gli inizi sono stati estremamente difficili per Anni, 18 anni, Bill 15 e Sussy, 14. Il trauma degli adolescenti è stato comparabile alla cura di disintossicazione seguita dai tossicodipendenti, talmente i legami di dipendenza con i vari oggetti cult erano tenaci.” “Tre mesi dopo, quali erano però i risultati? I professori hanno notato comunemente un netto miglioramento dei risultati scolastici dei tre studenti, spiegabile per 3 ragioni: anzitutto, la capacità di attenzione dei ragazzi si era sviluppata in modo spettacolare. In seguito, la scomparsa dei vari schermi ha ridotto drasticamente le quotidiane perdite di tempo, dando loro più libertà per lo studio e il vero riposo. Infine, i 3 studenti erano meno affaticati durante le lezioni a scuola. Infatti gli studi scientifici hanno dimostrato perchè l’abuso di Tv disturba il sonno e genera una cronica fatica. La madre dei 3 è stata assai contenta di questa esperienza.” Non avendo più computer in casa, ha annotato con la biro su un diario le conseguenze dell’esperimento: “I ragazzi sono diventati capaci di leggere per delle ore e non solo per alcuni minuti; ed anche di avere delle conversazioni più lunghe con gli adulti e di programmare la loro giornata al di là del momento presente. Uno di loro ha ripreso con passione lo studio dello strumento musicale, un altro che lasciava la stanza peggio di un porcile ora ha ritrovato il senso dell’ordine, e la terza si è messa a cucire e a scrivere un romanzo”. La vita di famiglia è stata radicalmente cambiata dall’esperimento. “Siamo adesso più vicini gli uni agli altri” afferma il maggiore dei figlioli. Per esempio ora nessuno fugge da tavola per non perdersi la trasmissione del cuore, ma ci si attarda a cena per parlare e discutere. Inoltre i giovani hanno ricominciato a frequentare i loro amici, incontrandoli realmente: alcuni studi dimostrano che i neuroni dedicati ai rapporti umani degli individui che sono cresciuti con le nuove tecnologie sono spesso sottosviluppati, così che si registrano delle carenze in certi attitudini sociali come l’ascolto attento e comprensivo del prossimo. Aggiungiamo un ultimo beneficio a questa esperienza originale e non-conformista. Se vogliamo dedicarci ad una attività intellettuale profonda, e più ancora se vogliamo elevare la nostra anima verso Dio nella preghiera e nella meditazione, è certamente indispensabile collocarsi nella vera vita, cioè spegnere i vari schermi della casa, radio e telefonini. Questa è la condizione necessaria per ogni vita interiore degna di questo nome. Le nuove tecnologie hanno creato una umanità spiritualmente impoverita poiché l’uomo non riesce più ad esserne il padrone. E vivendo alla superficie dell’anima, sempre a caccia di segnali sul cellulare e sul web, l’uomo è diventato incapace di concentrarsi e di raccogliersi per alcuni minuti. Così l’essere umano ignora il senso profondo di parole e concetti come meditazione e contemplazione. Solo il cristiano autentico che riesce ogni giorno a separarsi da questi apparecchi per elevare il suo sguardo al cielo, nel silenzio interiore, è capace di condurre una vita veramente umana. Essendo dominatore delle macchine, la sua anima è libera. E con la grazia di Cristo potrà perfino divenire un santo. Ed allora spiegherà agli altri che si deve qualificare come barbaro e decadente quel popolo che è incapace di dominare la tecnologia senza esserne dominato. Non diciamo d’altra parte che questi apparecchi siano intrinsecamente perversi. Ricordiamo soltanto che la relazione che unisce l’uomo alla macchina è paragonabile a quella che unisce il padrone al proprio animale domestico. Come qualificare l’uomo che è diventato schiavo del proprio cagnolino? Questa situazione ridicola e drammatica si ritrova spesso tra i giovani, anche senza che se ne rendano conto. Se il domatore del circo è dominato dalla tigre, allora è in pericolo di morte. Se l’essere intelligente di natura razionale è dominato in qualche modo dalla macchina, al punto da non riuscire a privarsene né per un giorno, né a volte per un’ora, allora è spiritualmente in pericolo di morte. E’ urgente in tal caso prendere misure drastiche e radicali. Che san Giuseppe ce ne dia la forza!” Sin qui l’ottimo articolo di don Lacoste [Abbè Bernard de Lacoste pubblicato sul bollettino “Lettre aux amis et bienfaiteurs de l’ecole st. Bernard de courbevoie” (avril 2013, pp.1-2)]. Che aggiungere da parte nostra? […] Ribadiamo un concetto: esistono ottimi film, non c’è nulla di male nel vedere una partita di calcio o di tennis e certi documentari storici e geografici sono davvero magnifici. Ma non sta in queste trasmissioni il problema. Il problema è nella Tv come essa è e come funziona: sempre a portata di mano (grazie al telecomando), sempre in funzione giorno e notte, stracolma di pubblicità e di tentazioni di ogni genere, quasi sempre dominata da laicisti puri e duri che allontanano da Dio e dalla fede. Ma se la Tv avesse solo canali come Tele Pace? Rispondo: Anzitutto non è assolutamente così quindi il ragionamento è puramente astratto. Se esistono buoni canali, essi sono circa l’1% dei canali esistenti. Bisogna poi dire che lo strumento televisivo anche se non avesse contro-indicazioni morali, sarebbe pericoloso. Il pericolo è quello di dividere la famiglia: 4 individui chiusi in 4 camere, ognun per sè. Oppure, silenzio a tavola, perché parla la Tv! Quanti bambini sono stati traviati da un Tg: lo dice la Tv quindi deve essere vero!!! Assioma: tanta Tv, poca preghiera; media Tv media preghiera; nulla Tv, molta preghiera, letture, formazione intellettuale e morale, dialogo in famiglia, passeggiate e attività fisica. 3 consigli. Ai coraggiosi dico: fate l’esperienza della famiglia americana e poi, magari dopo un anno, fate un rendiconto, alla luce della fede e della ragione. Non ve ne pentirete! Ai meno coraggiosi, che si credono o molto forti (per non cadere in tentazione a causa della Tv) o troppo deboli per credere di riuscire a non vederla per una settimana: iniziate riducendo drasticamente i tempi televisivi. Ottimo sarebbe darsi un tempo col cronometro: per un mese, solo 2 ore e neppure un minuto di più. Poi una sola ora. Poi… Ai sacerdoti e ai religiosi: è troppo grande il rischio collegato al telecomando in mano che fareste bene a prendere il televisore e gettarlo, oggi stesso, nel cassone di zona. Dio vede tutto e tutto premia. Il grande don Divo Barsotti ha fatto scrivere nelle costituzioni della sua Opera che nelle loro case non entri la Tv. Seguiamo i santi.
Fonte: http://www.bastabugie.it/
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