È possibile fare del male a Dio? Ferire il Signore? Incrinare la Sua perfetta pienezza? La Sua pace, il Suo amore possono essere intaccati?
Chi mai potrebbe volere e fare ciò? Desiderare la sofferenza di un Dio così pieno d’amore.
Certamente uno esiste, ed è Satana, il male in persona. Ma com’è possibile nuocere a Dio, ferirlo?
RUBARE A DIO CIÒ CHE GLI APPARTIENE… “DEI PEZZI DI SE”.
Dio ha dispensato se stesso nella creazione, in ogni cosa Egli ha posto una parte di se.
Non esisteva nulla prima che Dio decidesse di creare. Non c’erano ” materiali da costruzione ” così, Dio per formare ogni cosa che ha creato ha preso una parte di Sè, quindi ne consegue che ogni cosa creata contiene l’impronta di Dio.
Il Suo perfetto pensiero creativo si é espresso, Egli ha prodotto “cose” a tutti i livelli: materiale, animale, vegetale e spirituale, per poi alla fine, realizzare l’eccellenza facendo l’uomo a Sua immagine e somiglianza soffiando in lui lo Spirito perché divenisse un anima vivente e poi finalmente … riposarsi.
Ora la Bibbia cita…
Genesi 2:7
Dio il SIGNORE formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente.
Senza contraddirci possiamo affermare che ciò che vive, vive per sempre, poiché la vita è priva di morte e che la morte è fine a se stessa e si verifica in assenza di vita. Ovvero dove c’è la vita, c’è la vita e dove c’è la morte c’è solo la morte. Esse non sono i due aspetti di un’esistenza ma due cose ben separate.
È quando la vita ” migra” che si verifica lo stato di morte, non che la vita muoia ma ciò che è vita abbandona la materia lasciandola vuota.
Nel passo della Parola che segue leggiamo che la vita (è!), non ha passato, ne’ futuro. Non dice:” di cui si attesta che è vissuto o che vivrà, ma, che vive!” Egli (Melchisedec) in effetti è un Essere totalmente spirituale e lo spirito non muore.
In questo verso comprendiamo anche, come quando volgiamo la nostra vita allo spirituale ( abbracciando la fede e accettando la Grazia che ci viene da Dio, Cristo Gesù ) la nostra parte Spirituale porterà benedizione alla vostra vita materiale, è l’inferiore che viene benedetto dal superiore e tornando al Signore, rimettiamo lo Spirito in posizione superiore.
Ebrei 7:6
Melchisedec, invece, che non è della loro stirpe, prese la decima da Abraamo e benedisse colui che aveva le promesse! 7 Ora, senza contraddizione, è l’inferiore che è benedetto dal superiore. 8 Inoltre, qui, quelli che riscuotono le decime sono uomini mortali; là invece le riscuote uno di cui si attesta che vive.
TRA DUE FUOCHI
Li in mezzo tra due fuochi c’è l’anima nostra. Tra il fuoco dello Spirito di vita che procede dal Signore e il fuoco che fa ardere la carne per portarla a perdizione, li in mezzo contende l’anima.
Dio ha tanto amato l’uomo che lo ha lasciato libero, svincolandolo dalle leggi che regolano e governano ogni altra cosa, desiderando infinitamente il suo amore, così tanto da non volerlo per costrizione.
Ogni cosa nella creazione segue dei dettami, leggi naturali poste da Dio nel contenuto genetico di ogni cosa, il Signore creò alberi da frutto che avessero al loro interno il seme, creò animali che crescessero e si moltiplicassero a secondo della loro specie seguendo i ritmi ben scanditi della vita, ma all’uomo fu dato di poter seguire il proprio cuore perché glorificasse Dio con un offerta spontanea fatta per amore.
Dio nella sua prescienza ha disposto, ancora prima della caduta dell’uomo, che i cuori degli uomini seguissero il loro cammino, così, naturalmente… il bene va verso il bene e il male verso il male.
Nessuna delle cose create da Dio ha reciso il cordone ombelicale se non l’uomo. Nessuna delle cose create da Dio vive fine a se stessa, forse che un’albero possa decidere il suo ciclo vitale? O che frutti dare?
Forse un delfino, un airone o un elefante possono scegliere dove vivere, se migrare o no, sceglieranno da soli la stagione degli accoppiamenti? Certo che no! Ma all’uomo è stato dato di seguire il proprio cuore.
I TRALCI E LA VITE – L’ALBERO BUONO FA BUONI FRUTTI.
Giovanni 14:21
Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Ebrei 8:10 Questo è il patto che farò con la casa d’Israele
dopo quei giorni», dice il Signore:
«io metterò le mie leggi nelle loro menti,
le scriverò sui loro cuori;
e sarò il loro Dio,
ed essi saranno il mio popolo.
Una vita di sofferenza nella carne spetta a chi appartiene al Signore.
Prima di essere risvegliati dal torpore del mondo ci abbiamo vissuto, nella nostra inconsapevolezza la carne sguazzava tra iniquità, peccato e miserie varie. Nudi si! Ma non privi di copertura poiché il nostro cuore attendeva una chiamata.
Il male a nostra insaputa operava producendo danni, ferite, lacerazioni dolorose cercando la nostra vita per la morte eterna.
Brevi momenti di appagamento carnale stendevano un velo che sembrava vita sul baratro delle tenebre e della morte, il nostro cuore soffriva incessantemente percependo un vuoto desolante.
Sentiva un richiamo pur non sapendo dove guardare, dove porgere l’orecchio, ma il nostro cuore pur se insudiciato palpitava, palpitava ancora a nostra insaputa di amore per il Signore.
Da lontano giungeva fievole una voce, una sofferenza sottile. Come chi è solo, lontano dal suo paese, dalla sua famiglia, questa tristezza non ci ha lasciato famigliarizzare con il mondo.
Satana furioso tentava di strapparci all’amore di Dio, il male comosce bene Dio e sa anche quali sono i cuori che gli appartengono, e proprio quelli vuole.
Li desidera più che mai, vorrebbe per se qualcosa che non gli appartiene, qualcosa che non ha in se e che mai avrà.
Vuole un pezzo del cuore di Dio, Il mio …il tuo.. un grande tesoro che solo noi posiamo consegnargli.
Chi potrà nuocere a Dio? Chi potrà farlo soffrire? Solo noi! E a nostro danno.
A Satana non apparterrà mai un cuore vero ciò non è possibile, perché se corruttibile non è da Dio. Dio non verrà meno di nulla perché neanche ciò è possibile, Egli è l’Amore, la Pienezza, ma… del nostro tentennare che sarà?
Portare a perdizione coloro che appartengono a Dio, che sono chiamati, prima che lo conoscano veramente è l’unico danno che Satana può fare al Signore e ciò non dipende da lui, ne’ dal Signore ma solo da noi.
Per ciò svolgere il mandato che ci viene da Cristo Gesù è l’impegno di ogni vero cristiano. Portare luce, aprire gli occhi, risvegliare, perche i suoi possano mettersi al riparo sotto le sue ali.
Ferirlo nel suo amore più intimo, nell’unica parte vulnerabile ed esposta. Ghermire quelle anime incustodite per via della scelta, quasi inermi e poste a repentaglio.
Li Satana lavora, con veemenza e rabbia, scruta e gira intorno alle prede, aspetta una caduta, un inciampo. Bava alla bocca brama attendendo le pecore che momentaneamente si allontanano dal gregge.
Ma proprio quell’errore primordiale salverà la vita ad un cuore vero, non perché abbia discernimento… Ma proprio perché nella carne sceglieremmo sempre per il male! Così Il cuore ” innamorato” di Dio, attratto dall’amore, percepirà il distacco, sentirà la voce del Pastore ne sentirà la mancanza. Così Il bene viene attratto dal bene e il male in fine nutrirà se stesso. Così la Grazia abbonda sul peccato
Questa riflessione mi invita a pensare con gioia, che no! Non è possibile togliere nulla a Dio, che il male brama gli eletti come se fosse possibile corromperli e che è buono che l’anima mia benedica il Signore ogni giorno che mi resta da vivere della mia vita.
No! Non fila sempre tutto liscio come olio a volte si varcano i confini, si rompono gli schemi.
Coloro che confessano il Signore, come autore della loro Salvezza, che conoscono Gesù Cristo e che ricevono lo Spirito Santo, sono parte di Dio, una emanazione, un prolungamento di Dio in forma di ciò che Egli ha creato e per loro c’è il perdono, la Grazia e la Salvezza.
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