Soros detta l’agenda dell’immigrazione in Italia

E’ bastata la visita di George Soros a Roma, ricevuto dal premier Paolo Gentiloni, per far abbassare i toni sulla delicata questione del ruolo delle Ong e delle loro flotte di soccorso nel trasferire in Italia ondate di immigrati illegali.

La visita del finanziere già protagonista in passato di attacchi speculativi alla lira e ad altre monete europee e finanziatore con la sua fondazione Open Society di “rivoluzioni arancioni” in Europa Orientale e di Ong impegnate nel Mediterraneo a trasportare africani in Italia, è stato accolto a Palazzo Chigi dove sembra aver dato ordini precisi su come gestire la questione. I risultati si sono visti subito anche se Open Society Foundations ha smentito che i fondi alle Ong servano per finanziare “l’invasione” dell’Italia ma solo per “alleviare l’impatto della migrazione sia sulle popolazioni ospitanti che sui migranti. L’operato delle Ong che salvano i migranti alla deriva nel Mediterraneo è una tragica necessità derivante dall’assenza perdurante di una politica migratoria comune a livello dell’Ue che affronti tutte le dimensioni del fenomeno”.

Una visione complementare a quella di Jens Weidman, presidente della Deutsche Bank, che meno di due anni or sono definì i flussi di immigrati illegali “una risorsa che consentirà alla Germania di restare a lungo competitiva sul mercato del lavoro”. Cioè di poter disporre di “schiavi” sottopagati per poter abbassare le retribuzioni a tutti i lavoratori europei.

George Soros è attualmente in Italia per una serie di incontri su una vasta gamma di temi, tra i quali figurano la società civile, l’Unione Europea e l’attuale situazione economica ma tutti questi termini andrebbero tradotti in intrusione negli affari italiani considerate le valutazioni che il finanziere esprime circa la politica nazionale. “Non mi è chiara la ragione per la quale, in questi giorni in cui il tema delle Ong è al centro del dibattito, Gentiloni abbia ricevuto George Soros a Palazzo Chigi. E se il premier italiano riceve questo grande finanziere e filantropo senza spiegare il perchè per me è un problema visto che Soros si è messo a disposizione per finanziare chiunque fosse disponibile a favorire l’arrivo di immigrati in Italia e in Europa” ha detto polemicamente il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

In effetti da Palazzo Chigi non sono giunti chiarimenti ma le dichiarazioni rese ieri mattina da Gentiloni rispondono ai dubbi espressi dalla Meloni e confermano come la prona sudditanza del governo italiano sia così estesa da includere genuflessioni anche davanti a Soros. “Ringrazio tutti, volontari, guardia costiera, forze della Marina e dell’ordine ogni giorno impegnati nel soccorso e nella salvezza di vite umane, ogni giorno si salvano vite umane e un paese come il nostro non può che esserne fiero”. Nulla di meglio per delegittimare le inchieste in corso a Catania e presso almeno altre due Procure sulle Ong, i lori scopi e i loro finanziatori e per far sì che restino nel cassetto i dossier della forza navale europea Eunavfor Med (a guida italiana) e delle nostre forze armate che hanno il controllo elettronico totale dello specchio di mare tra Sicilia e Libia.

Come è emerso, almeno in un caso, una nave delle Ong ha recuperato e portato in Italia migranti illegali già fermati da una motovedetta libica che li stava riportando sulla costa africana. Un gesto che non sembra corrispondere alle aspettative del governo italiano che addestra ed equipaggia la Guardia Costiera di Tripoli con l’obiettivo di consentire ai libici di fermare i flussi migratori illegali. Il procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, nell’audizione alla Commissione Difesa del Senato ha auspicato di avere il massimo supporto per completare le indagini ma il caso ormai è politico con un aspro confronto tra chi santifica le Ong e chi le considera “nemici”.

In realtà di queste organizzazioni e del loro operato (di cui alcune Ong si sono rifiutate di fornire spiegazioni alla commissione parlamentare) non dovrebbe esserci bisogno. L’Italia e la Ue schierano abbastanza navi militari, suddivise in ben 4 flotte per metà italiane e per metà europee. Forze sufficienti a soccorrere tutti. Il problema è invece legato all’assenza ormai cronica dello Stato italiano, incapace di difendere i suoi confini da immigrati clandestini, incapace di combattere i trafficanti e persino di stabilire quali navi siano o meno autorizzate ad attraccare nei nostri porti. In fondo la Convenzione di Amburgo prevede che quanti vengono soccorsi in mare siano sbarcati nel porto sicuro più vicino, cioè in questo caso in Tunisia o a Malta, che si rifiutano però di accogliere immigrati illegali.

Invece Roma autorizza chiunque raccolga clandestini nel Mediterraneo a sbarcarli in Italia anche se avrebbe tutto il diritto di imporre alle navi delle Ong di non attraccare nei nostri porti e di sbarcare altrove o nei paesi di origine delle organizzazioni stesse (Malta, Spagna, Germania….) il loro carico umano. In pochi giorni il business delle Ong si esaurirebbe così come i respingimenti sulla costa libica o in Tunisia (indennizzando Tunisi per la sua disponibilità) degli immigrati illegali che potrebbero venire rimpatriati dall’Onu esaurirebbe i flussi migratori poiché nessuno pagherebbe più migliaia di euro per ritrovarsi in Africa.

Soluzioni rapide ed efficaci alla portata dei mezzi e delle risorse italiane ma che certo non piacerebbero né a George Soros né a Lens Weidmann che su Palazzo Chigi hanno a quanto pare più influenza del buon senso e della salvaguardia degli interessi nazionali.

di Gianandrea Gaiani | Lanuovabq.it

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