“Che gloria sarebbe infatti se sopportate pazientemente delle battiture, quando siete colpevoli? Ma se sopportate pazientemente delle battiture quando agite bene, questa cosa è gradita a Dio.” (1 Pietro 2:20)
Quando qualcuno ci fa del bene, il nostro cuore è ricolmo di riconoscenza e gratitudine, ed è normale è giusto che sia così.
Ma a volte pur facendo il bene, dimostrando tutto l’affetto, l’amore e la disponibilità di cui siamo capaci, veniamo contraccambiati con il disprezzo e tutto il bene fatto, sembra che venga cancellato in attimo, proprio dalle persone che abbiamo amato e curato.
Umanamente parlando, questo ci fa soffrire, ed è difficile da accettare.
Ma come credenti, Gesù ci chiede di sopportare pazientemente le “battiture” (che non sono soltanto fisiche ma anche emotive) proprio facendo il bene, perché questa cosa è gradita a Dio!
La Pazienza che Egli ci chiede non è indifferenza o rassegnazione passiva, ma è un qualcosa di solido che sopporta ogni cosa con serenità, traendo la sua forza dalla visione di Dio.
Attraverso “le nostre emozioni ferite” il Signore desidera mettere “ la sua mano su di noi per purificarci dalle scorie come si fa con la soda e rimuovere così tutto il nostro piombo…” (Isaia 1:25) e lo farà, finché non impareremo ad avere un rapporto così intenso e profondo con Lui da non desiderare nient’altro che la sua presenza nella nostra vita.
Se riusciremo ad avere con Dio un rapporto così intenso e profondo… allora riusciremo a comprendere tante cose e diventerà naturale per noi, sopportare pazientemente le offese proprio dalle persone che abbiamo aiutato e amato, così tanto.
In (1 Pietro 3:9) è scritto:“non rendete male per male, od oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, benedite; poiché a questo siete stati chiamati affinché ereditiate la benedizione.”
Che il Signore ci aiuti ad essere utili per Lui, facendo il bene sempre e comunque, anche se questo non è riconosciuto e ricambiato.
Damaris Lerici | notiziecristiane.com
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