Desideri tanto non farlo più, ma ogni volta che ti capita ci ricadi. Vorresti tanto agire in modo differente ma proprio non ce la fai. L’altro ieri ti sei ripromesso che l’avresti fatto ma ancora non ci sei riuscito. Ti sei detto: “non lo farò più”, ma… dopo tre giorni tutto come prima. Ci sono cose che per farle non basta la “buona volontà”. Non credo che tu non abbia buona volontà per fare determinate cose, e per non farne altre. Credo invece che il tuo impegno non è sufficiente, è importante ma non abbastanza. L’impegno si completa con qualcos’altro, o meglio con qualcun altro.
Spesso anche quello che Dio attraverso la Bibbia comanda di fare viene difficile, a volte è addirittura impossibile. Impossibile perché noi siamo stati creati per fare il bene e vivere in un contesto perfetto e completo quale era il giardino dell’Eden. Una volta però che il peccato è entrato nel mondo a causa della disubbidienza dell’uomo verso Dio, ecco che la natura dell’uomo è diventata corruttibile, fragile, debole. Risultato di tutto ciò ora, è l’impossibilità per l’uomo di adempiere a quelle che sono le “regole” del regno dei cieli, del quale sovrano è Dio.
Infatti Dio ha dato al suo popolo Israele la legge di Mosè, ma essi non sono stati capaci di essere giustificati da essa, anzi la loro impossibilità di adempiere a certi dettami, non faceva altro che attirare su di loro un giudizio. Leggi cosa dice l’apostolo Giacomo a riguardo: “Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti”. Giacomo 2:10
E’ impossibile per l’uomo essere giusto e perfetto, la sua natura a causa del peccato è cambiata. Questo è vero rispetto a tutti gli atteggiamenti che l’uomo ha, presto tardi in qualcosa sbaglia.
Desidero concentrarmi a tal proposito su una frase che leggo nella Bibbia: “… ringraziando continuamente per ogni cosa Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo” Efesini 5:20
RINGRAZIARE CONTINUAMENTE PER OGNI COSA … è mai possibile?
No! Non credo assolutamente che per l’uomo sia possibile ringraziare Dio del continuo per ogni cosa. Per ogni cosa si intende buona o brutta che sia, piacevole o fastidiosa, per ogni circostanza bella o tremenda. Come è possibile? Perché vi è un tale comando per l’uomo se egli non è abile per rispettarlo? È un ingiustizia?
La risposta la troviamo se leggiamo con attenzione alcuni passi precedenti ed esattamente il verso 18:“E non v’inebriate di vino; esso porta alla dissolutezza; ma siate ripieni dello Spirito”.
Dal contesto comprendiamo chiaramente che vi erano persone che avevano problemi con il vino. Ora sappiamo che bere tanto vino dà degli effetti spiacevoli. Il vino porta allegria, ma porta anche le persone a fare e dire stupidaggini. Quando una persona è ubriaca di vino dice cose che non avrebbe detto mai se fosse stato lucido. Un ubriaco potrebbe dire delle cose che per la sua natura non avrebbe mai detto. Se fai ubriacare un super timido, scoprirai che comincia a parlare e tirerà fuori cose che per la sua timidezza non avrebbe mai detto.
L’apostolo Paolo accosta la persona dello Spirito Santo alla figura del vino, che per certi versi somiglia, per altri assolutamente no. Noi prenderemo ovviamente in esame le cose che hanno in comune, ed esattamente le due che ho appena citato: Il vino porta gioia e toglie ogni inibizione.
Quando un credente è ripieno dello Spirito Santo esso è ripieno di gioia. Lo Spirito Santo è colui che riempie il cuore, tra le varie cose che compie, egli riempie ogni vuoto dell’uomo dando una sensazione di serenità, gioia ed appagamento.
Un’altra cosa che fa, è quella di togliere quei freni inibitori che impediscono al credente di vivere una vita piena. La pienezza dello Spirito Santo permette all’uomo di fare cose che per natura l’uomo non avrebbe mai fatto.
Desidero ricordare alla tua mente la storia dell’apostolo Pietro. Pietro “a parole” era un uomo irremovibile, lui affermò che non avrebbe mai lasciato solo Gesù, lui voleva proteggere Gesù dal suo “destino crudele” … ma sappiamo come andarono le cose. Alla prima situazione difficile Pietro ebbe paura e rinnegò Gesù. Rinnegò per tre volte di conoscere Gesù per paura di essere preso dalle guardie. Scopriamo al di là delle sue parole, quale fosse la sua vera natura, un uomo debole, pauroso e non di parola. Quando invece nel libro degli Atti degli apostoli, leggiamo che scese lo Spirito Santo sui 120 (compreso Pietro), vediamo un Pietro trasformato, ripieno dello Spirito Santo, non teme più nulla ma si alza difronte ad una folla immensa per predicare la Salvezza che si trova in Gesù Cristo Figlio di Dio. Da questa predicazione si convertirono a Dio ben tremila persone… che differenza di persona. Pietro era un uomo completamente differente e ciò fu possibile grazie alla pienezza dello Spirito Santo.
Il fatto di non riuscire a ringraziare Dio anche per le cose negative che ci avvengono è del tutto naturale, è umano, tutti siamo fatti allo stesso modo. Paolo ci dà la chiave per ringraziare Dio continuamente e per ogni cosa… siate ripieni di Spirito Santo.
Quando un credente è ripieno di Spirito Santo è reso da Esso abile per poter fare e dire cose che per natura non avrebbe mai fatto o detto.
Il ringraziamento non è un comandamento. Se fosse un comandamento che ringraziamento sarebbe? Accetteresti mai un ringraziamento se sei tu ad imporlo? No! E nemmeno Dio. Ma te ed io ce l’aspettiamo, ed anche Dio. Se facciamo del bene e non riceviamo ringraziamento ci restiamo male. Il ringraziamento deve essere SPONTANEO.
Un giorno dieci lebbrosi andarono da Gesù per essere guariti, Gesù disse loro di andare a presentarsi ai sacerdoti. Avvenne che mentre essi andavano via si accorsero che furono guariti, liberati dalla lebbra. Uno dei dieci lebbrosi visto ciò, tornò indietro da Gesù per ringraziarlo, e Gesù gli disse: “I dieci non sono stati tutti guariti? E i nove altri dove sono? Non si è trovato alcuno che sia tornato per dar gloria a Dio fuor che questo straniero? Luca 17:17-18
Vedi? Esattamente come me e te, Gesù non comanda di essere ringraziato ma se lo aspetta.
ORA IL PUNTO DEL DISCORSO È QUESTO: TUTTO QUELLO CHE NOI ATTRAVERSIAMO È PER IL NOSTRO BENE.
“Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali son chiamati secondo il suo proponimento.” Romani 8:28
Se tutte le cose risultano per il nostro bene, siano esse negative o positive, allora dobbiamo ringraziare continuamente Dio per ogni cosa. Il problema sta nel fatto che molte volte non comprendiamo quale bene ce ne viene da una situazione negativa, e quindi la nostra natura si ribella a volte anche contro Dio.
La nostra visione delle cose purtroppo è limitata.
Se riflettiamo, la sofferenza insegna tante cose all’uomo, e tra le altre cose elimina l’orgoglio negativo che si accumula nel cuore.
Parlando di Gesù, leggi come si esprime lo scrittore agli Ebrei: “benché fosse figliuolo, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì” Ebrei 5:8
L’ubbidienza s’impara attraverso la scuola della Sofferenza.
Secondo l’apostolo Paolo tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, quale è il bene? “…li ha pure predestinati ad esser conformi all’immagine del suo Figliuolo” Romani 8:29
Per assomigliare sempre di più al nostro Padre Celeste e al Suo Unigenito Figliuolo Gesù è necessario trarre il bene dalle esperienze piacevoli e meno piacevoli.
In conclusione, per i motivi citati, dobbiamo ringraziare SEMPRE Dio per ogni cosa, e questo è possibile SOLO grazie alla pienezza dello Spirito Santo.
Questa pienezza si verifica grazie ad una comunione costante ed intima con lo Spirito Santo.
Se lo Spirito Santo ti riempie, in modo spontaneo, contrariamente alla tua natura, ringrazierai Dio anche per le cose negative che ti accadono.
Che Dio ci riempia.
Francesco Caldaralo – notiziecristiane.com
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