Nel libro dell’Apocalisse si parla dei 144.000 in due punti: nel capitolo VII: Sono sulla terra e vengono segnati sulla fronte dal sigillo di Dio; e nel capitolo XIV: Sono sul monte di Sion insieme all’Agnello, redenti dalla terra, e portano sulla fronte il nome del Padre e del Figlio. Secondo alcuni i 144.000 sarebbero un “resto” dell’Antico Israele, costituito da un numero limitato di giudei, convertitisi al cristianesimo (patriarchi, profeti, apostoli, ebrei del primo secolo) e riscattati come una primizia per Dio, grazie al loro comportamento irreprensibile durante le persecuzioni del I secolo. Nel corso dei secoli si sono fatte tantissime ipotesi e congetture sull’identità dei 144.000 segnati con il sigillo di Dio citati in (Apocalisse 7,9), e molte sono le teorie e le interpretazioni umane che ne sono venute fuori senza mai giungere ad una certezza assoluta che può scaturire esclusivamente dalla Rivelazione.
(Apocalisse 7:1-8 )
I 144000 segnati in fronte con il sigillo di Dio e dopo queste cose, io vidi quattro angeli, che stavano in piè sopra i quattro canti della terra, ritenendo i quattro venti della terra, acciocché non soffiasse vento alcuno sopra la terra, né sopra il mare, né sopra alcun albero. Poi vidi un altro angelo, che saliva dal sol levante, il quale aveva il suggello dell’Iddio vivente; ed egli gridò con gran voce ai quattro angeli, ai quali era dato di danneggiar la terra, ed il mare, dicendo: Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché noi abbiamo segnati i servitori dell’Iddio nostro in su le fronti loro. Ed io udii il numero dei segnati, che era di centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figliuoli d’Israele. Della tribù di Giuda, dodicimila segnati; della tribù di Ruben, dodicimila segnati; della tribù di Gad, dodicimila segnati; della tribù di Aser, dodicimila segnati; della tribù di Neftali, dodicimila segnati; della tribù di Manasse, dodicimila segnati; della tribù di Simeon, dodicimila segnati; della tribù di Levi, dodicimila segnati; della tribù d’Issacar, dodicimila segnati; della tribù di Zabulon, dodicimila segnati; della tribù di Giuseppe, dodicimila segnati; della tribù di Beniamino, dodicimila segnati.
(Apocalisse 7,9-17)
La sterminata folla degli eletti Dopo queste cose vidi una grande folla che nessuno poteva contare, di tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue; questi stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, coperti di vesti bianche e avevano delle palme nelle mani. E gridavano a gran voce, dicendo: «La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono e all’Agnello». E tutti gli angeli stavano in piedi intorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si prostrarono sulle loro facce davanti al trono e adorarono Dio, 12 dicendo: «Amen! La benedizione, la gloria, la sapienza, il ringraziamento, l’onore, la potenza e la forza appartengono al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen!». Poi uno degli anziani si rivolse a me, dicendo: «Chi sono costoro che sono coperti di bianche vesti, e da dove sono venuti?». Ed io gli dissi: «Signore mio, tu lo sai». Egli allora mi disse: «Costoro sono quelli che sono venuti dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello. Per questo essi sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte nel suo tempio; e colui che siede sul trono dimorerà tra di loro. 16 Essi non avranno più fame né sete, non li colpirà più né il sole né arsura alcuna, perché l’Agnello, che è in mezzo al trono, li pascolerà e li guiderà alle vive fonti delle acque; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi».
Prima ipotesi – I 144.000 sono i martiri ed i confessori della fede, trasferiti, in candide vesti, davanti al trono di Dio (Apocalisse 7,9-17). Questa interpretazione è stata pacificamente accettata da moltissimi cattolici che per più di due secoli hanno letto nelle autorevoli note della Bibbia del Martini (Apocalisse 7,4) che questo numero abbraccia gli eletti del popolo giudeo convertiti sia prima che dopo la venuta dell’Anticristo. Sempre secondo il Martini, pur esistendo una evidente distinzione tra i 144.000 ebrei e la incalcolabile moltitudine proveniente da ogni nazione, razza, popolo e lingua (Apocalisse 7,9), il numero 144.000 non andrebbe preso alla lettera ma potrebbe indicare una turba grandissima di fedeli, servi di Cristo e discendenti dalle 12 tribù di Israele (il numero 144 in quanto quadrato di 12 sarebbe infatti posto da Giovanni Evangelista come numero perfetto, atto a significare una certa universalità, considerato anche che 12 furono i Patriarchi dell’Antico Patto e 12 gli Apostoli della Nuova Alleanza).
Seconda ipotesi – Ci sono due categorie di redenti: i celesti ed i terrestri. L’ipotesi che possano esistere due categorie di redenti è stata per la prima volta avanzata da Ireneo di Lione (Ireneo, Contro le eresie, 31-36). Su influenza di Papia di Gerapoli, Ireneo mostrò infatti di credere in una prima resurrezione dei giusti, in un regno millenario, in un ritorno glorioso di Cristo prima del giudizio finale e nella ricostruzione della Gerusalemme terrestre. Dopo la seconda resurrezione, il giudizio universale e la discesa dal cielo della Nuova Gerusalemme, Ireneo pensò che alcuni redenti sarebbero stati elevati in cielo, mentre altri avrebbero abitato la terra nella città santa (Ireneo, Contro le eresie, 36, 2). Le tesi di Ireneo risultarono e risultano difficilmente accettabili, soprattutto se si considera che alla fine dei tempi non esisteranno più due chiese: la chiesa dei viventi sulla terra (chiesa militante) e la chiesa delle anime dei morti in cielo (chiesa trionfante). Nel giorno del giudizio morti e vivi superstiti andranno incontro a Cristo (1 Tessalonicesi 4,13-18; Atti 1,11) e tutti gli uomini si ricongiungeranno davanti al grande trono bianco, perché terra e cielo saranno scomparsi senza lasciare traccia (Apocalisse 20,11). Solo dopo il giudizio appariranno cieli nuovi e terra nuova (Isaia 65,17; 2 Pietro 3,13; Apocalisse 21,1) e tutti i giusti destinati alla vita eterna dimoreranno con Dio sulla terra nella città santa, discesa dal cielo (Apocalisse 21,1). Nella Nuova Gerusalemme Dio dimorerà con gli uomini, asciugando ogni lacrima dai loro occhi ed eliminando la morte, il lutto, il lamento e l’affanno (Apocalisse 21,3-4). Il trono di Dio e dell’Agnello sarà in mezzo ad essa ed un fiume di acqua viva scaturirà dal trono (Apocalisse 22,1-3).
La VERITA’ oggi appare molto più chiara e semplice a noi Figli di Dio grazie all’azione del Paraclito che schiarisce gli occhi del nostro Spirito e convince quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.
(Gv 16, 5-15) Il Paraclito convincerà il mondo “Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai? Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al peccato, perché non credono in me; quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà”.
Le due visioni di Giovanni si susseguono in ordine; Egli dapprima vede i quattro angeli situati ai quattro angoli della terra che ricevono l’ordine di non agire perché’ prima debbono essere segnati con il sigillo del Dio vivente sulla fronte i 144000 eletti provenienti dalle dodici tribù di Giuda, e sappiamo che il sigillo viene posto su di loro per scamparli alla furia dei quattro venti che stanno per scatenarsi sulla terra; i quattro venti che si scatenano sono le sette coppe del castigo di Dio sull’umanità che non lo ha riconosciuto.
Nella visione subito successiva Giovanni invece vede la folla sterminata che proviene dalla grande tribolazione ed ha lavato le sue vesti nel sangue dell’agnello, pertanto si tratta dei Cristiani che hanno riconosciuto ed accettato Gesù Cristo come loro salvatore ed in Esso hanno ricevuto la grazie di scampare al giudizio e rendere candide le loro anime; cosicché’ possiamo sicuramente affermare che le due visioni descrivono il lasso temporale di ciò che avviene sulla terra ed in cielo subito dopo il Ritorno di Cristo ed il rapimento della sua Chiesa; difatti mentre i Cristiani si trovano già tutti dinnanzi al Trono di Dio (morti in Cristo e viventi rapiti in Cristo), sulla terra restano tutti coloro che Non avendo riconosciuto ed accettato Gesù Cristo quale Figlio del Dio vivente sono destinati al Giudizio, e tra questi, purtroppo, ci sono anche gli Ebrei che malgrado gli innumerevoli passi compiuti dall’Onnipotente per convincerli nel corso dei tempi. Essi non ebbero mai il discernimento necessario al Riconoscere in Cristo il Vero Messia.
Ma Dio non dimentica la sua promessa e da quello che fu il popolo scelto agli albori della creazione ne filtra e Salva la Primizia tratta dai discendenti delle dodici tribù di Giuda che pur non essendo Rinati Cristiani il loro cuore è stato riconosciuto Santo dal Padre che è nei Cieli, e Non potendo prendere parte alla prima resurrezione vengono lasciati sulla terra protetti dai castighi di Dio per iniziare a vivere il Regno millenario senza l’influenza del nemico che resterà incatenato nell’abisso per il tempo stabilito dall’Eterno.
Francesco Comito – notiziecristiane.com
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