SOLITUDINE

Etimologicamente il termine solitudine rimanda alla parola “separare” composta da “se” e “parare”. La prima indica “divisone”, la seconda “parto”. Il termine solitudine rimanda alla separazione del nascituro dalla madre con la conseguente perdita di uno stato particolare.

La stessa parola solitudine rammenta all’uomo la perdita che ha vissuto, in quanto ne rappresenta l’evento avvenuto. Nessuno può negare che sia un’autentica esperienza di vita vissuta.

Nel corso della vita ogni uomo ha provato l’esperienza della solitudine, e quando l’ha confrontata con gli altri si è accorto che non ne esiste una sola.

Ognuno di noi ha un modo proprio di rappresentarsela, di viverla e, perché no, d’immaginarsela. Esiste dunque una solitudine diversa per ognuno di noi.

L’uomo, oggi più di ieri, è solo: Whatsapp, Facebook, Instagram, Twitter ecc. dovrebbero favorire lo sviluppo di relazioni e quindi la nascita di nuove amicizie. In realtà spesso portano all’isolamento. Anche se viviamo in un mondo iper-connesso e iper-attivo, tantissime persone soffrono di solitudine.

Quanta gente si sente sola!

Vi sono persone non sposate, persone divorziate, persone che per lavoro devono stare lontane da casa che si sentono disperatamente sole ed hanno difficoltà nel fare amicizia.

C’è la solitudine causata dalla morte del partner, la solitudine del divorzio, la solitudine del commesso viaggiatore che deve pranzare da solo in una città lontana.

C’è la solitudine dell’anziano.

C’è la solitudine della moglie che non si sente ascoltata dal marito. C’è la solitudine di chi non si sente compreso.

Ci sono tanti tipi di solitudine, ma il risultato è sempre lo stesso: ci si sente soli, senza un appoggio, senza una persona con cui parlare.

La solitudine è spesso l’anticamera della tristezza o peggio ancora della depressione. In effetti, superare la solitudine è spesso un modo per superare la tristezza.

Qualcuno ha detto: “La solitudine è un sentimento molto diffuso. Non è la stessa cosa che rimanere isolati su di una montagna: vuol dire non essere percepiti, non avere un senso in mezzo alla gente, sentirsi soli tra tante persone. Si ritrova solo colui a cui nessuno attribuisce un significato, colui che vive ma è inutile”.

L’UOMO SOLO

Che cosa pensa Dio della tua solitudine?

Una delle prime cose che Dio disse è stata: “Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui” (libro della Genesi 2:18). Dunque Dio è interessato alla tua solitudine, tanto da porre rimedio.

Infatti, c’è Qualcuno che ha sperimentato una profonda solitudine e per questa ragione può simpatizzare con te. È Gesù!

Quando fu arrestato, rimase solo: i Suoi discepoli fuggirono. Ma la solitudine di Gesù non era ancora totale; sulla croce, nel momento più atroce della Sua sofferenza, circondato da assassini e beffeggiatori, fu abbandonato anche da Dio!

Gesù sentì il gelo più totale nel cuore; la Sua solitudine fu completa! Il Suo grido è noto: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”?

Gesù è stato abbandonato perché ha preso su di Sé i miei e i tuoi peccati.

È stato abbandonato e lasciato solo lì sulla croce in maniera che tu ed io non dovessimo mai essere soli. Dio ha abbandonato Lui, per non dover mai abbandonare noi!

Tu non sei solo, non sei abbandonato da Dio!

Gesù ha promesso di essere tuo amico: “Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me” (libro di Apocalisse 3:20).

Chiedi ora a Dio di farti conoscere Gesù, il Suo perdono e il Suo amore. La tua vita cambierà.

LA FINE DELLA SOLITUDINE

Ricordate il primo giorno di scuola materna o elementare quando volevate che i vostri genitori stessero con voi? Ancora oggi abbiamo bisogno di appoggio.

Quando sei solo, Gesù è al tuo fianco, perché Egli stesso dice: “Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente” (Vangelo di Matteo 28:20). È una realtà da sperimentare!

La Bibbia dice che Dio vuole essere il tuo inseparabile amico: “Dio stesso ha detto: Io non ti lascerò e non ti abbandonerò” (lettera agli Ebrei 13:5).

Un canto classico dice: “Mai più sarò solo, mai più solo mai più perché il mio cuore ho aperto a Gesù, cosi asciugo il pianto mio e non cedo più al timore mai più sarò solo mai più Solo mai più”!

E allora, caro amico, se vuoi vincere la solitudine accetta Cristo nel tuo cuore come tuo personale Salvatore, e diventerai figlio di Dio per la fede nel Suo figlio e mai più sarai solo: mai più!

Domenico Modugno | Assembleedidio.org

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