di Agostino Masdea – Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha costruito la sua casa sopra la roccia. Matteo 7:24 – Nella parabola delle due case Gesù paragona colui che mette in pratica la Parola di Dio ad un uomo saggio che costruisce bene la sua casa. Sebbene la responsabilità della costruzione sia nostra, sappiamo che senza la forza, la saggezza e la guida dello Spirito Santo, nessuna casa potrà essere costruita sulla roccia, con materiale di qualità, in grado di resistere alle intemperie ed alle avversità.
Certo, è importante avere una buona conoscenza biblica e avere una sana dottrina, ma più importante ancora è vivere questa conoscenza e mettere in pratica questa dottrina. Allora, non se, ma quando la tempesta arriverà, una casa costruita sulla roccia rimarrà saldamente stabile.
Gli insegnamenti che troviamo in questo capitolo, non sono l’esasperante teologia di un pastore fondamentalista, ma è il sermone che Cristo stesso ha predicato. Ed Egli ci chiede di vivere la nostra fede in modo pratico, perché non è colui che dice “Signore, Signore…” che entrerà nel cielo, ma colui che farà la volontà del Padre!
Accertiamoci dunque che il fondamento della nostra vita sia ancora Cristo, la Roccia eterna. Anche in questo nuovo giorno, con l’aiuto dello Spirito Santo, cerchiamo di mettere in pratica gli insegnamenti del Vangelo, e allora la nostra casa potrà sfidare qualsiasi tempesta, resistere contro ogni avversità e non crollare. Fino al giorno che Dio ci darà una nuova casa. “ Sappiamo infatti che se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d’uomo, eterna, nei cieli.” 2 Corinzi 5:1
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