La Chiesa evangelica globale vive molte contraddizioni, una piccola minoranza è perseguitata e vive la propria fede all’insegna della sofferenza e del martirio.
Le loro aspettative sono modeste, si accontentano di poco, la loro fede chiede libertà di sopravvivere e cerca coraggio e perseveranza nelle difficoltà. La loro vita è fatta di tante lacrime, insieme alle gioie semplici di una vita sobria. Qui il cristianesimo è dimesso, non appariscente, essenziale e per poterlo ascoltare bisogna abbassare il volume della vita contemporanea per riuscire ad intercettare la loro flebile voce. La storia insegna che il cristianesimo sofferente non è una novità, al contrario, sembra essere la modalità prevalente della Chiesa quando essa è stata socialmente minoritaria. Ripercorrendo le vicende travagliate del popolo d’Israele possiamo affermare e dichiarare che la Chiesa è nata con la persecuzione nel proprio DNA. Dalla prima comunità di Gerusalemme, alla persecuzione di Nerone, sino a quelle terribili di Decio e di Diocleziano raccontano e testimoniano che i primi movimenti della Chiesa sono stati contrassegnati da lacrime e sangue. Nel corso della storia, i movimenti della dissidenza evangelica sono stati poi colpiti da una istituzione religiosa che della chiesa portava solo il nome. Il XX secolo è caratterizzato da un’esplosione della persecuzione dei cristiani di cui un enorme numero sono morti a motivo della loro fede in Cristo Gesù, addirittura più di quanti ne siano stati uccisi nei diciannove secoli precedenti messi insieme.
Oggi viviamo una condizione simile e cioè parallela a quella del XX secolo, infatti malgrado molte cose stanno cambiando nell’attuale società, vediamo che la persecuzione non dà tregua alle Chiese minoritarie di importanti regioni del mondo che hanno dovuto combattere prima con il comunismo, ora con forme come: l’islam, il buddismo e l’induismo che impediscono il pieno esercizio della libertà religiosa. Alleanza Evangelica Italiana, come evangelici, seguendo la traccia del Patto di Losanna (1974), vuole denunciare le persecuzioni contro i cristiani pregando affinché le loro condizioni migliorino e facendo sì che i rispettivi governi lavorino per tutelare tutte le minoranze. Desideriamo ricordare le condizioni di estrema sofferenza e ingiustizia in cui molti cristiani si trovano e soprattutto vogliamo fare terminare il silenzio assordante che spesso avvolge queste situazioni. Incoraggiando in una piena presa di coscienza nazionale e internazionale verso le persecuzioni che colpiscono i cristiani di tutte le denominazioni, allo stesso tempo ci impegniamo per la promozione della libertà religiosa a tutti i livelli e in ogni nazione.
AFFERMIAMO:
1) L’indistruttibilità della Chiesa di Gesù Cristo. Egli stesso ha detto “Edificherò la mia chiesa e le porte dell’Ades non la potranno vincere” (Matteo 16:19 “Ed io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto nei cieli”). Il Signore risorto ha piena autorità su ogni cosa (Matteo 28:18 “Poi Gesù si avvicinò e parlò loro, dicendo: Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra”) e noi proclamiamo con gioia la Sua Signoria sull’intera creazione. L’apostolo Paolo che da persecutore è diventato ambasciatore dell’Evangelo scriveva “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” (Romani 8:31). La persecuzione dei cristiani rimane un problema serio e richiede la massima attenzione e il massimo impegno. Siamo certi che Dio resta sovrano e Cristo continua a edificare la sua Chiesa.
2) La necessità di lavorare per la libertà religiosa e la libertà di coscienza. Crediamo nell’opportunità di sviluppare un modello di separazione tra Stato e Chiese, istituzioni distinte e indipendenti ognuna delle quali ha specifici ambiti di responsabilità (Romani 13:1,7 “Ogni persona stia sottomessa alle autorità superiori; perché non vi è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono sono stabilite da Dio. Perciò chi resiste all’autorità si oppone all’ordine di Dio; quelli che vi si oppongono si attireranno addosso una condanna; infatti i magistrati non sono da temere per le opere buone, ma per le cattive. Tu, non vuoi temere l’autorità? Fa’ il bene e avrai la sua approvazione, perché il magistrato è un ministro di Dio per il tuo bene; ma se fai il male, temi, perché egli non porta la spada invano; infatti è un ministro di Dio per infliggere una giusta punizione a chi fa il male. Perciò è necessario stare sottomessi, non soltanto per timore della punizione, ma anche per motivo di coscienza. È anche per questa ragione che voi pagate le imposte, perché essi, che sono costantemente dediti a questa funzione, sono ministri di Dio. Rendete a ciascuno quel che gli è dovuto: l’imposta a chi è dovuta”; Marco 12:13,17 ” Gli mandarono poi alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nelle parole. Ed essi, giunti, gli dissero: «Maestro, noi sappiamo che tu sei verace e non hai riguardi per nessuno, perché non badi all’apparenza delle persone, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Dobbiamo pagarlo o no?». Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché lo veda». Essi glielo portarono. Ed egli disse loro: «Di chi è questa immagine e questa iscrizione?». Essi gli dissero: «Di Cesare». Allora Gesù rispose e disse loro: «Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». Ed essi si meravigliarono di lui”; Efesini 4:15,16 “Ma dicendo la verità con amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. Dal quale tutto il corpo ben connesso e unito insieme, mediante il contributo fornito da ogni giuntura e secondo il vigore di ogni singola parte, produce la crescita del corpo per l’edificazione di se stesso nell’amore”). Con il termine separazione non vogliamo impedire la civile presenza di posizioni religiose nella piazza pubblica, ma ci riferiamo alla sostanziale imparzialità istituzionale e alle reali condizioni di pari opportunità verso tutte le regioni e le visioni del mondo.
3) La responsabilità in un contesto di pluralità. Poiché gli esseri umani sono responsabili verso Dio, la libertà religiosa risulta cruciale nell’esercizio delle responsabilità che Dio ha donato all’uomo. Dio permette che le zizzanie crescano assieme al grano, che la pioggia sia per i giusti e per gli ingiusti (Matteo 5:45 “Affinché siate figli del Padre vostro, che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sopra i buoni e sopra i malvagi, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti”) rendendo così possibile la coesistenza di coloro che obbediscono e di coloro che disobbediscono. C’è nell’Evangelo di Gesù la possibilità di una indubbia pluralità che risulta fondativa all’azione per la libertà religiosa.
CI IMPEGNIAMO QUINDI A:
1) Essere solidali con tutti coloro che soffrono. Riconosciamo che l’indifferenza è peccato; tutti i cristiani siamo chiamati a pregare per coloro che soffrono. Ci sforzeremo di promuovere la loro causa a ogni livello: politico e culturale, nazionale e locale.
2) Ricercare onestamente la “Shalom della città” (Geremia 29:7 “Cercate il bene della città dove vi ho fatti condurre in cattività e pregate l’Eterno per essa, perché dal suo benessere dipende il vostro benessere”) dove il Signore ci ha messo. Siamo convinti che non dobbiamo cercare solo il benessere della libertà dei cristiani, ma dobbiamo cercare anche il benessere e la giustizia per tutti, indipendentemente dalle appartenenze religiose e per la società intera.
3) Chiedere nel concreto alle forze politiche, alle Istituzioni democratiche e alla società civile, una profonda revisione della legislazione vigente nell’ambito della libertà della religione in Italia con l’auspicio dell’approvazione di una legge per la libertà religiosa che sia davvero un parametro di uguale libertà per tutti.
4) Sostenere l’impegno sia in Italia che in Europa, per una società laica, plurale e veramente libera dal privilegiare una qualche confessione. Infatti, qui da noi, la Chiesa cattolica gode di uno status giuridico privilegiato rispetto alle altre fedi e forme di intese finora stipulate dallo Stato italiano con le organizzazioni religiose non cattoliche che sono molto scarse.
CONCLUSIONE:
Su due rischi ci preme lanciare un avvertimento. Il primo è quello di agganciare l’Evangelo a una qualche ideologia per salvaguardare l’integrità stessa del messaggio cristiano. Il secondo rischio è quello del perdurare di una forte miopia culturale e quindi di letture superficiali e problematiche delle diversità religiose.
Affidiamo noi stessi, le nazioni e ogni cosa a Dio e alla Sua potenza, affinché la libertà, la pace, la giustizia accompagnino il suo popolo ovunque esso si trovi. (Tratto dalla Rivista: Studi di Teologia N.51 – Ifed. Autore: Prof. Leonardo De Chirico).
Luisa Lanzarotta – Notizie Cristiane
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook