L’Egitto ha una chiesa cristiana antica e numerosa. Eppure è una minoranza storica in una nazione fortemente islamizzata. Negli ultimi mesi, a seguito dei tumulti che hanno caratterizzato la vita politica del Paese, il movimento della Fratellanza Musulmana ha preso di mira i cristiani trattandoli da capro espiatorio per il conflitto. Il risultato è che edifici di culto sono stati incendiati, case distrutte, librerie cristiane devastate. Vi sono stati anche morti. I cristiani hanno paura e sono oggetto di minacce sempre più pesanti.
A fronte di questa situazione grave, l’Alleanza Evangelica Italiana ha indetto un sit-in di preghiera e di solidarietà per l’Egitto. Davanti all’ambasciata egiziana a Roma, trenta credenti evangelici rappresentanti di molte chiese della città si sono dati appuntamento il 24 agosto per pregare per la nazione egiziana e per la chiesa egiziana. Dopo la lettura dell’ultimo dossier sull’Egitto diffuso da Porte Aperte, si è pregato per la protezione dei credenti, la libertà religiosa e la pacificazione del Paese.
Una lettera all’ambasciatore egiziano è stata firmata e gli sarà consegnata personalmente la settimana prossima. Il canto di “Stupenda grazia” ha chiuso il sit-in nel riconoscimento che la grazia del Signore è sufficiente sempre e comunque.
Prima del saluto finale, è stato ricordato il prossimo appuntamento per il popolo evangelico sensibile alla preghiera: la Giornata mondiale di preghiera per la chiesa perseguitata (3-10 novembre 2013) che, da svariati anni, l’Alleanza Evangelica organizza in tutto il mondo.
Da alleanzaevangelica.org
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