Sisma in Marocco, il nostro punto vista

Il forte terremoto in Marocco, notoriamente zona non sismica, ha scioccato il mondo ma dubito che questo ennesimo evento calamitoso produrrà una profonda riflessione da parte degli scienziati ed esperti del clima, nonché in ambito del mondo religioso in generale.

Diverse ore prima la terra era tremata in Italia (sciame sismico nei Campi Flegrei e nelle Marche), nonostante nella prima settimana di settembre il suolo ha sussultato in Indonesia (isola di Sulawesi), in Cile e in Nuova Zelanda (magnitudo 6.4), mentre inondazioni devastanti hanno colpito Hong Kong a distanza di circa 140 anni dall’ultima alluvione.

A seguire, il ciclone Daniel che si è abbattuto con estrema forza in Libia (6mila morti) e che ha colpito pure la Grecia e la Turchia, il ciclone Franklin che si è abbattuto in Spagna e le due violente tempeste in Brasile e in Bulgaria. Il 9 settembre, in Indonesia, è entrato in attività il vulcano Krakatau che è uno dei tantissimi vulcani presenti nell’arcipelago, mentre in Usa, dopo il passaggio di Hilary ad agosto, l’uragano Idalia ha devastato la Georgia e la Florida provocando danni per miliardi di dollari.

“Dobbiamo abituarci ai fenomeni estremi” è il motto dei climatologi, ma la cecità spirituale che avvolge il globo impedisce di vedere i “segni dei tempi” profetici descritti nei vangeli (Luca 21:25 e Marco 13:8), tant’è che il golpe in Nigeria di luglio scorso – mentre in Ucraina il conflitto continua – conferma appieno i “rumori di guerre” predetti in Matteo 24:7.

Spiace essere schietto, ma i cambiamenti climatici non troveranno alcuna soluzione politica malgrado le lotte di Greta Thumberg e gli sforzi dei leader del mondo, perchè tutto si sta realizzando alla lettera secondo i piani di Dio. La stampa internazionale continua a titolare i disastri usando e abusando del termine “apocalisse” (.), ma il mondo ignora quella “vera” e realistica ormai alle porte.

Le calamità si vanno intensificando a dispetto dell’ottimismo scientifico che ripone fiducia e speranza nella tecnologia preponderante di questi tempi, leggi I.A. (Intelligenza Artificiale), ma solo chi ha riposto la propria fede in Cristo starà al sicuro dall’ira divina che presto si rivelerà dal cielo (Romani 1:18).

Purtroppo, se in ambito del Cattolicesimo si dà poco valore a quel che succede, complice la distorta interpretazione della bibbia, in ambito riformato sussiste una grande confusione al punto che molti denominazioni non fanno caso alla realtà attorno perché troppo sicuri di sé: ma Laodicea, se non sbaglio, non è l’ultima Chiesa della storia della cristianità? E quale rimprovero rivolge Gesù a questa Chiesa? Che essa si reputa “ricca” (spiritualmente) e crede di essere arrivata perché “non ha bisogno di nulla!”

Siamo convinti che il tempo della Grazia si va accorciando e che l’Apostasìa ha già contaminato molti, ragion per cui non aspetto l’ennesima calamità per aggrapparmi ancor di più a Cristo ma, come Nehemia, afferro in una mano la spada (l’autorità in Cristo, la presenza dello Spirito Santo in me) e con l’altra lavoro (le azioni, la fede pratica) perché non è tempo di oziare.

Salvatore Di Fede

 


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