Attraverso una specifica risoluzione, il Parlamento Europeo ha espresso la propria preoccupazione per i cristiani che vivono in Siria e chiede a tutte le forze impegnate per la pace di proteggere tutte le minoranze in Siria. Dopo una settimana dalla conferenza tenuta da Porte Aperte presso il Parlamento Europeo, dove è stata messa in evidenza la particolare situazione di vulnerabilità in cui versano i cristiani siriani, lo stessoParlamento ha adottato una risoluzione nella quale esprime tutta la propria preoccupazione per l’attuale condizione dei cristiani siriani. Porte Aperte accoglie con favore questa risoluzione europea, sperando che la protezione dei cristiani in Siria (e di tutte le altre comunità religiose all’interno del paese) possa far parte attiva dell’azione diplomatica dell’Unione Europea.
A proposito della Siria si legge nella risoluzione: “Il Parlamento Europeo è consapevole del fatto che le comunità si trovano nel mezzo di un fuoco incrociato e che sono spesso costrette a schierarsi in favore o contro una delle parti in guerra”. La risoluzione, che ha goduto di un ampio sostegno all’interno dell’Europarlamento, esprime anche la sua preoccupazione riguardo la sopravvivenza stessa della comunità cristiana, dimostrando così di prendere davvero atto del rapporto sulla vulnerabilità dei cristiani siriani presentato da Porte Aperte, e riconoscendo che la scomparsa di tale comunità comporterebbe una perdita significativa del patrimonio religioso e culturale dei paesi della regione.
Fin dall’inizio della nostra campagna in favore dei cristiani in Siria, abbiamo cercato il dialogo con la comunità internazionale al fine di garantire ai cristiani la possibilità di vivere in una Siria libera e democratica. Questo appello è stato supportato in tutto il mondo e anche da voi, attraverso la firma della petizione Save Syria (siamo a quasi 200.000 firme!). “Abbiamo bisogno di dare ai cristiani Siriani una speranza genuina, per renderli capaci e desiderosi di stare nel loro paese, così come all’interno di una regione più ampia. Hanno bisogno di sapere che non si troveranno di fronte a una Siria privata della sua comunità cristiana, la quale è radicata in quei luoghi da 2.000 anni”, ha detto Esther Kattenberg, responsabile dell’ufficio petizioni per l’Europa di Open Doors/Porte Aperte.
I commenti dell’Europarlamento di fatto riflettono significativamente il messaggio condiviso nell’udienza pubblica del 1 ottobre 2013, in cui Porte Aperte ha presentato il report sulla vulnerabilità dei cristiani in Siria (supportata anche dalle vostre firme), durante la quale Esther Kattenberg ha spiegato che la Chiesa in Siria si trova “tra l’incudine e il martello”, di fronte al suo desiderio di rimanere neutrale subisce costantemente pressioni a schierarsi con l’attuale governo di al-Assad (ampiamente condannato) o con le diverse forze di opposizione.
Continuate ad aiutarci a far circolare la petizione Save Syria, raccogliete firme, perché grazie ad esse le nostre azioni diplomatiche acquistano peso.
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