Belfast (Agenzia Fides) – “Una azione militare delle forze Usa o della Nato non risolverà i problemi della Siria. Potrebbe invece portare alla morte di migliaia di siriani e alla frantumazione della Siria. Significherà la ulteriore fuga dei siriani paesi circostanti e destabilizzerà tutto il Medio Oriente, lasciando l’area in preda alla violenza fuori controllo”: è il monito lanciato da Mairead Maguire, Premio Nobel per la pace nel 1976, per l’impegno in Irlanda del Nord, e responsabile dell’Ong “Peace People”.
In un nota inviata a Fides, Maguire, che ha compiuto una missione di pace in Sira nel maggio 2013, spiega: “Il popolo della Siria chiede a gran voce la pace e la riconciliazione e una soluzione politica alla crisi siriana, che continua a essere infiammata da forze esterne, con migliaia di combattenti stranieri, finanziati da paesi esteri, per i propri interessi politici”. Maguire racconta di aver incontrato in Sira molte persone e gruppi che, anche nel conflitto civile, “lavorano alla costruzione della pace e della riconciliazione”.
Nello scenario attuale e sulla questione dell’uso di armi chimiche, Maguire chiede “che si faccia luce, permettendo agli ispettori Onu di accertare la verità, con prove inconfutabili”. Incoraggiando, dunque, il lavoro della Commissione internazionale di inchiesta, la Nobel per la Pace si appella ai ministri degli Esteri di Francia e Gran Bretagna perché “come desiderato dal popolo siriano, seguano il dialogo e il negoziato come strada per risolvere il conflitto”.
Ricordando il fallimento delle azioni militari in Iraq, Afghanistan e Libia, la nota conclude: “La violenza non è la risposta, cerchiamo di dare una possibilità alla pace”.