Seraphim, nostro oratore al prossimo convegno, è un pastore siriano che vive e serve nella sua chiesa ad Aleppo. 5 missili sono caduti nella sua area, uno particolarmente vicino ha distrutto le finestre del suo appartamento. Lui sta bene, ma 23 persone sono morte.
Il pastore Seraphim ancora una volta ha rischiato la propria vita. E’ vivo, sta bene e presto lo avremo con noi. Sarà infatti il nostro oratore al prossimo convegno di Porte Aperte (17-19 aprile 2015 a Torre Pedrera). È siriano e vive ad Aleppo, nel cuore della guerra civile, con all’orizzonte lo spettro dell’ISIS, immerso in un mare di caos, dolore, tragedie e missili. Imprevedibili missili. Continui e terrificanti fulmini di morte piovuti dal cielo che anche ieri (23 marzo 2015) hanno mietuto vittime nella zona in cui Seraphim risiede e guida la sua chiesa.
Che cosa significa andare in chiesa col terrore di essere colpiti da un missile? O di essere abbattuti come bestiame da un cecchino? Io, andrei in chiesa se la mia vita fosse a rischio? Se Dio chiedesse a me, come al pastore Seraphim, di rimanere per curare le Sue pecore, cosa risponderei?
Sono domande a cui i perseguitati sono chiamati a rispondere. A cui il nostro Seraphim di fatto ha dovuto rispondere. “Ieri abbiamo avuto il nostro culto di lode e adorazione, e gloria a Dio perché tutto è andato per il meglio“, ci scrive ieri, nel nostro flusso continuo di contatti con lui in vista della sua venuta al nostro convegno in Italia. “Ma oggi è stato un giorno davvero duro. 5 missili hanno colpito la nostra area. Il più vicino è caduto a pochi metri dal nostro edificio. Le finestre del nostro appartamento (camera da letto e salotto) e qualche finestra dell’ufficio sono state totalmente distrutte. Ma grazie a Dio, sebbene vi siano stati altri danni, non mi è successo niente. Disgraziatamente ho saputo che 23 persone sono morte e circa 30 sono state ferite. Che disastro… mentre ringrazio Dio per la mia protezione“.
Queste sono le sfide dei cristiani che rimangono in Siria. Questa è la fede richiesta a Seraphim e a chi, come lui, decide di rimanere. Vi chiediamo preghiere per la Siria e in particolare per questo fratello e per la sua venuta al nostro convegno che, come immaginerete, non è priva di notevoli rischi.
Porte Aperte Italia
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook