Sinti Evangelici in Italia: abbiamo bisogno sostegno e delle vostre preghiere

Necessitiamo di un aiuto per sostenere l’opera dei Sinti evangelici in Italia, con le vostre preghiere e sostegno.

Chiediamo per chi vorrebbe sostenere i (sinti evangelici) 

  • Sostegni per i pastori sinti
  • La nostra fede non viene ascoltata, abbiamo bisogno visibilità.
  • Poche possibilità di Convegni Evangeli con i costumi dei sinti e rom.

Non vogliamo che sia solo storia noi facciamo parte della storia nei Lager, nei campi di concentramento ma noi stati e lo saremo e lo siamo ancora oggi siamo i protagonisti del recupero sociale del popolo rom e sinti in Italia con i Pastori 70, e il tutto! senza sostegni economiche.

Noi lo facciamo come forma di volontariato ed oggi ancora siamo discriminati e l’esclusione e forte anche per noi e non riusciamo a curare le chiese e abbiamo poche possibilità noi che insegnammo l’educazione e l’evangelo al popolo sinti e rom.

La Missione Evangelica Zigana continua ad essere la loro denominazione in ragione di una evidente questione storica e di opportunità: storica perché essi si ricollegano al risveglio spirituale avvenuto tra i sinti e rom in Francia (dove essi sono più del doppio che in Italia) iniziato nel 1948; di opportunità perché ormai cambiare nome significherebbe aprire tutta una procedura giuridica che, per ora, non sono pronti ad affrontare. Il termine zigano, quindi, in ragione di queste motivazioni, è stato utilizzato nel testo soprattutto nel capitolo sulla storia della Missione Evangelica Zigana in Francia e in Italia.  

Senza se e senza ma crediamo tanto che l’Art. 3 debba essere rispettato: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese…?

Ciò di cui bisognerebbe rendersi conto è che a questi Sinti cittadini italiani (con ciò intendo dire con regolari documenti d’identità) vengono negati diritti come quello alla residenza, alla sanità, alla scuola, al lavoro e così via. Ancor peggio vengono costituti i “campi nomadi”, più delle volte nelle periferie delle metropoli tra topi e spazzatura, dove sono trascurate le più basilari regole di igiene e sicurezza. Posti destinati a diventare luoghi di segregazione contro la loro stessa volontà. Ebbene sì, la mala informazione ha diffuso una “bufala” senza precedenti per la storia di queste etnie in un paese civilizzato e democratico come il nostro: tutti i 140mila sono definiti zingari ovvero sudici, ladri e rapitori di bambini. Tutti classificati nello stesso modo. Sarebbe come dire che a Napoli sono tutti camorristi: la camorra esiste ma non appartiene a tutti.

Tra i Sinti e Rom ci sono ladri e malviventi ma non sono la maggioranza, anzi è vero il contrario. Va ricercato il confronto con la “parte buona” e cittadini onesti. E con grande volontà di inserimento nel mondo del Lavoro, Oppure per uno che ruba tutti rubano se un sinto sbaglia tutti diventano ladri. E la più grave di tutti il “diritto alla sicurezza” indicando i Rom ed i Sinti i principali artefici del crescente tasso di micro-criminalità nel nostro paese. Quelli che hanno pagato le conseguenze sono, per esempio, i (Sinti evangelici) che si vedono vietato il diritto a professare liberamente la propria fede vedendosi negati i permessi per i convegni da loro organizzati subendo una duplice discriminazione: una in base razziale e un’altra in ragione della loro appartenenza alla religione evangelica. In Italia la maggioranza dei Comuni ha emanato delle ordinanze di “divieto di sosta ai nomadi” che, in palese contrasto con la Costituzione (art. 16)  

Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza…? e con la legislazione a contrasto delle discriminazioni razziali ed etniche, negano il diritto di circolare e soggiornare liberamente sul territorio nazionale ai soli cittadini italiani riconosciuti come “nomadi” o “zingari”. L’Europa è intervenuta più volte, attraverso dei richiami, sulla questione Rom e Sinti in Italia, senza però trovare riscontro da parte delle istituzioni italiane, Le politiche di integrazione in favore di queste etnie che si sono promosse in questi anni secondo una “logica di integrazione assimilativa” sono tutte pensate in funzione dell’eliminazione dei loro tratti culturali in favore di una piena adesione alle norme culturali della società moderna e capitalistica. Questo implica l’eliminazione delle loro strutture sociali e culturali alle quali non intendono rinunciare e che, in sé, non hanno nulla di negativo. Ecco perché l’imposizione di questa “assimilazione forzata” ai canoni della nostra struttura sociale hanno sempre rappresentato un fallimento. Tutto questo implica, ovviamente, che anche da parte delle istituzioni sia ben radicata la convinzione che la diversità (intesa come concezione delle strutture sociali e culturali) è un diritto di tutti i cittadini, anch’ esso sancito dalla Costituzione. Essa fino a che non danneggia la libertà e la collettività, va assolutamente tutelata e salvaguardata.

Grazie per il vostro sostegno e appoggio Dio vi benedica.

Davide Casadio Pastore Ministro di Culto

Presidente Associazione sinti italiani in viaggio per il diritto e la cultura e il lavoro.

Email: casadio1970@libero.it

Tel/Cell: 3342511889

Davide Casadio

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