di Charles R. Swindoll – Egli esulterà di gioia per te, nel suo amore starà in silenzio, si rallegrerà per te con grida di gioia. (Sofonia 3:17) – Sono più che mai convinto che non ci sia modo per noi di poterci muovere verso un più profondo e intimo rapporto con Dio, senza prolungati periodi di tranquillità, che comprendono uno delle più rare di tutte le esperienze: il silenzio assoluto. Sembra il parlare di un mistico sognatore? Se è così, allora anche il salmista lo era quando scrisse quelle familiari parole, spesso citate, ma raramente obbedite: “Fermatevi e riconoscete che io sono DIO. (Salmo 46:10) Ci viene ordinato di fermarci (letteralmente)… cioè di riposare, rilassarci, lasciarci andare e aspettare davanti al Signore. La scena è di quiete e tranquillità, ascoltando e attendendo davanti a Lui. Queste esperienze sono estranee in questi tempi così indaffarati.
Tuttavia, conoscere Dio profondamente e intimamente richiede tale disciplina. Il silenzio è indispensabile se vogliamo dare profondità alla nostra vita spirituale.
Fonte: http://www.chiesadiroma.it/
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