Siamo veramente disposti a pagare il prezzo per Gesù e per il Suo Vangelo?

Spesso, mi accorgo come siamo abituati a predicare una parte soltanto della Parola di Dio alle persone, cioè quel Vangelo che piace a chi lo ascolta, perché vengono predicate le benedizioni abbondanti di Dio sulle vite delle persone, viene predicato che con la fede si ottengono le promesse di Dio, viene predicata la vittoria sulle circostanze, l’innalzamento, la forza e la potenza dello Spirito, l’abbondanza, la prosperità, ecc…, il ché è verissimo, perché è biblico. Ma c’è un’altra parte della Parola di Dio, che molti di noi ignorano e che in pochi accettiamo, perché costa, costa tantissimo, ed è quel Vangelo che predica l’umiliazione, le prove, la derisione, la persecuzione e la morte a causa del Signore.

Sono sincero quando affermo che, molte volte, nella mia vita cristiana ho optato per la prima parte della Parola di Dio, cioè per il “primo” Vangelo qui citato, ignorando che Dio mi chiama anche al “secondo” Vangelo, alla seconda parte della Parola di Dio, o meglio alla seconda realtà del cristianesimo che molto spesso ignoro.

Il cristianesimo ha due lati della medaglia e uno non annulla l’altro.

Gli apostoli vissero con Gesù per circa 3 anni e mezzo. In questi 3 anni e mezzo sperimentarono segni, prodigi e miracoli indescrivibili per mano di Cristo e per mano loro. Videro la gloria di Dio all’opera nelle persone, sulla creazione, sul diavolo, sulle malattie, sulla morte.

Ma anni dopo, dopo la morte, la resurrezione e l’assunzione di Gesù in cielo, quando ricevettero la vera chiamata ad essere veri discepoli e apostoli del Signore, ricevettero quella chiamata che avrebbe totalmente rivoluzionato la loro vita.

Lì iniziò il vero cristianesimo per i 12 e per tutti coloro che seguivano Gesù. È lì, in quel momento che furono mandati dallo Spirito in luoghi a loro sconosciuti, ed è in quei luoghi che sperimentarono, certamente – da una parte – persone che si convertivano, ma tutti vissero prove, persecuzione e morte per il Signore e per la predicazione del Vangelo.

Ecco perché, secondo me, carissimi è infinitamente importante e necessario capire il livello di serietà che abbiamo con Gesù. Perché è fin troppo facile, direi, fare i cristiani su Facebook o la domenica in chiesa…

Quando un giorno – non troppo lontano – sperimenteremo (come già stiamo vedendo) opposizione e persecuzione verso il Vangelo nella società in cui viviamo, allora lì si vedrà se siamo davvero discepoli o semplicemente credenti “all’acqua di rosa”.

Molti di noi credenti, compreso io, desideriamo servire il Signore… molto spesso, gli chiediamo di usarci come Suoi strumenti per la Sua opera in questo mondo… ma in realtà siamo veramente disposti a pagare il prezzo per Gesù e per il Suo Vangelo?

Alessio Sibilla


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