Da cristiano personalmente credo che al di là del fatto che bisogna predicare il Vangelo di Cristo a ogni creatura come il Signore ci ha comandato di fare, Dio ci chiama ad avere primariamente rispetto per ogni individuo che professa la propria fede in altri credi. Credo questo come principio basilare del libero arbitrio che Dio ha esteso a ogni essere umano.
Molte volte, noto continuamente credenti che piuttosto che predicare il Vangelo con amore, misericordia e umiltà verso queste persone di altri credi, predicano il Vangelo con uno spirito di critica, giudizio, accusa e contesa, e non fanno altro che allontanare queste persone da Dio.
Ora, credo che nel predicare il Vangelo di Cristo, se non si è guidati realmente dalla rivelazione dello Spirito Santo che guida a predicare a una determinata persona, si fanno solo guai irrimediabili, perché si è agito carnalmente; e credo che se quelle persone che professano la loro fede in altri credi non ricevano la rivelazione dello Spirito Santo che attesta in loro che ciò in cui credono è sbagliato, allora è inutile, non predicare il Vangelo, ma cadere in discussioni e contese inutili che non servono a niente e che scandalizzano chi le ascolta.
Il Vangelo va predicato non con la carne, ma con la potenza dello Spirito Santo che deve penetrare nei cuori e nelle menti di coloro che ascoltano. Predicare il Vangelo è giusto perché è il mandato di Dio, ma ci vuole un bel po’ di tatto nel comunicare alle persone che ciò, in cui credono da anni, ciò al quale hanno dedicato e riposto la loro vita è sbagliato. È lo Spirito Santo che deve fare questo lavoro attraverso di noi, ma con amore, misericordia, umiltà per il nostro prossimo. In fin dei conti queste persone che professano la propria fede in altri credi, non hanno colpa, perché possono esserci mille motivi per i quali si trovano a professare quella fede; anzi, noi cristiani abbiamo una grande responsabilità in merito, perché piuttosto che perderci quotidianamente in chiacchiere, dovremmo predicare il giusto Vangelo a queste persone.
Il Vangelo va predicato con amore, non con spirito di critica, di contesa, di presunzione, di giudizio o condanna. Pietro apostolo dice “Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni, ma fatelo con mansuetudine e rispetto”.
Finché, alcuni “predicatori” si sentiranno più giusti degli altri e predicheranno guidati dallo spirito di presunzione, giudizio e accusa, non vedranno molti frutti, perché sono guidati dalla carne e non dallo Spirito, e non possono mostrare l’immagine di Gesù Cristo a coloro i quali predicano.
Alessio Sibilla
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