Zhang Shuxia ha ammesso di aver trafficato in esseri umani. La polizia ha ritrovato sei bambini, ma l’ultima è morta prima di essere liberata. La legge sul figlio unico ha scatenato la compravendita di neonati: almeno 200mila scompaiono ogni anno nel Paese.
Pechino (AsiaNews) – Un tribunale cinese ha messo sotto processo Zhang Shuxia, ostetrica accusata di aver venduto 7 neonati dopo aver convinto i genitori naturali che i piccoli erano malati e che quindi “era conveniente” abbandonarli.Il commercio era indirizzato a dei trafficanti di esseri umani, che poi li avrebbero rivenduti a coppie facoltose incapaci di generare figli propri. La pratica è molto comune in Cina, dove la legge del figlio unico ha creato un disastro demografico senza precedenti.
Davanti ai giudici di Fuping, nella provincia dello Shaanxi, l’ostetrica ha ammesso le proprie colpe. A denunciarla i genitori di un neonato, che hanno notato un atteggiamento sospetto. Le autorità sono riuscite a ritrovare sei piccoli rapiti, ma una bambina è morta prima di essere liberata. Insieme all’ostetrica, gli agenti provinciali hanno arrestato anche diverse altre persone: sono tutte coinvolte nello stesso traffico.
La legge sul figlio unico e una normativa debole in materia d’adozioni – oltre alla povertà e alla tradizionale preferenza verso il figlio maschio – hanno alimentato nel corso degli anni il traffico di bambini. Molte famiglie comprano le vittime della tratta per impiegarle come manodopera a basso costo, domestici, o per dare una sposa ai propri figli non sposati. In altri casi, molti di questi bambini vengono venduti a famiglie che vogliono adottare, o costretti a prostituirsi.
Secondo un rapporto diffuso dalla China National Radio, emittente che trasmette in tutto il Paese, ogni anno in Cina scompaiono circa 200mila bambini. Di questi, solo lo 0,1% viene ritrovato e liberato dalle maglie del racket.
Il governo cinese ha annunciato nel novembre 2013 l’intenzione di riformare la legge sul figlio unico. Le modifiche sono state adottate in maniera formale lo scorso 28 dicembre dal Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo. Tuttavia rimangono molti dubbi sulle novità introdotte, che restano sotto la giurisdizione dei governi locali.
Fonte: http://www.asianews.it/
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