Il 29 ottobre 2022 la calca per i festeggiamenti causò la morte di circa 150 giovani. Quest’anno sono state aumentate le misure di sicurezza, mentre le famiglie delle vittime stanno cercando di ottenere la possibilità di effettuare un’indagine indipendente.
Seoul (AsiaNews) – L’avvicinarsi delle festività di Halloween riapre in Corea del Sud la ferita della strage di Itaewon, quartiere della capitale noto per la vita notturna, dove il 29 ottobre 2022 la calca creatasi per i festeggiamenti causò la morte di oltre 150 persone e il ferimento di decine di giovani ventenni. A un anno dall’evento (il peggiore affrontato dal Paese dopo il naufragio di Sewol nel 2014) sono state annunciate nuove misure di sicurezza in cui verrà utilizzata l’intelligenza artificiale per rilevare in maniera più efficiente potenziali assembramenti pericolosi. Nel frattempo, però, resta aperta la questione legale sulla responsabilità della tragedia, con le famiglie delle vittime che attendono ancora vittime attendono ancora giustizia.
La tragedia aveva messo sotto scrutinio l’amministrazione del presidente Yoon Suk-yeol. A febbraio l’Assemblea nazionale della Corea del Sud aveva messo sotto accusa il ministro dell’Interno, Lee Sang-min, facendo pensare a una rinuncia alla carica. L’impeachment è stato però annullato qualche mese dopo dalla Corte costituzionale, che ha stabilito che nessuna persona singola possa essere incolpata di una tragedia derivante da un fallimento che ha coinvolto più agenzie governative.
Subito dopo l’evento la responsabilità venne attribuita alla polizia. A pattugliare Itaewon quella notte erano presenti solo poco più di 130 agenti, di cui solo una cinquantina in divisa, un numero insufficiente per far fronte alla folla che si era ammassata per i festeggiamenti.
La festa di Halloween dello scorso anno fu infatti uno dei primi eventi sociali post-pandemia. Secondo il Korea Herald, che raccoglie i dati della metropolitana di Seoul, nella notte del 29 ottobre, circa 130mila persone viaggiarono da e verso la fermata di Itaewon, a un aumento di quasi 30% rispetto al 26 ottobre 2019, cioè l’ultimo fine settimana di Halloween prima del lockdown.
Anche un’indagine i cui risultati sono stati condivisi a gennaio di quest’anno ha evidenziato la mancanza di misure di sicurezza adeguate: quella notte gli agenti di polizia, oltre a essere in numero insufficiente nel luogo della tragedia, ignorarono le chiamate di emergenza dei pedoni che stavano segnalando il pericoloso aumento di persone nella strada – non più larga di quattro metri – dove poi è avvenuto il disastro. Le trascrizioni delle stazioni di polizia testimoniano che diverse chiamate erano state ricevute quasi quattro ore prima che venissero segnalati i primi decessi.
L’indagine ha portato all’arresto di sei persone i cui processi sono ancora in corso. Ma secondo le famiglie delle vittime i casi riguardano funzionari minori della municipalità di Seoul, sollevando da ogni responsabilità gli ufficiali appartenenti a sfere più alte del governo. Abbandonate dalle istituzioni i famigliari, puntano all’approvazione di leggi speciali che possano autorizzare un’indagine indipendente. La proposta è stata sottoposta all’Assemblea nazionale e potrebbe essere approvata durante la sessione plenaria di dicembre.
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