Sentire un soffio dolce e potente nel tuo cuore è possibile!

Un saluto a tutti i lettori,

 

mi chiamo Gabriele Tomaselli ho 33 anni e nel 2016 sono stato coinvolto in un incidente mortale per cui avrei potuto rischiare di essere decapitato. Purtroppo non ricordo niente dell’incidente a causa di un’amnesia traumatica, ma i poliziotti intervenuti dopo l’incidente hanno ricostruito l’accaduto: una striscia di sangue correva lungo il guardarail di ferro e l’unico punto da cui avevo perso sangue era dalla testa. Non è stato quindi difficile capire che dopo aver perso il controllo della vettura per cause a me ignote sono uscito fuori dal finestrino aperto con la testa e la mano sinistra strisciando per diversi metri contro il guardarail di ferro. La mia testa ha strisciato per molti metri sul metallo e un pezzo di metallo ha perforato il mio cranio e l’osso che si è staccato è entrato all’interno del mio cervello, subendo quindi un avvallamento della testa nel lobo parietale destro. Oltre a questa frattura ho riportato anche una frattura dell’osso del collo in C2(il più importante del collo) e una frattura del rachide dorsale(parte alta della schiena). Mi sono inoltre fratturato le ossa del naso. La mia faccia era gonfia come un pallone piena di lividi e di tagli. Il mio orecchio era tranciato in due parti. Quando la polizia è venuta a soccorrermi ha contattato mia moglie e l’unica cosa che sono stato capace di dirle quando mi ha chiesto come stavo è stata: “Sento dolore, sento dolore” poi non ho voluto continuare a parlare. Sono stato immediatamente portato in terapia intensiva dove ho ricevuto 33 punti. Da subito sono stato imbottito di morfina e antiepilettici; prendevo gli antiepilettici a causa della frattura al cranio. L’osso che era rientrato nella testa avrebbe infatti dovuto dare delle scariche al mio cervello che avrebbero causato delle crisi epilettiche, crisi che ad oggi non ho mai avuto. Il giorno seguente il dottore voleva operarmi ma io mi rifiutati. Dissi che non mi sarei operato se non avessi prima visto mio figlio. I dottori davano per certo che senza l’operazione le crisi epilettiche si sarebbero manifestate di lì a poco e che avrei avuto grosse difficoltà a riprendermi, ma con loro grande sorpresa il giorno dopo cercavo già di rialzarmi e nel giro di 3 giorni nonostante le dosi di farmaci ero già in piedi. Il quinto giorno fui dimesso. Di solito i casi come il mio richiedono invece mesi di degenza e di terapia. Quando il neurochirurgo mi vide in piedi mi guardava in modo strano e alla mia richiesta di informazioni mi mostrò la TAC che conservo ancora oggi: un cerchio ovale(il mio cranio) con una spaccatura netta nella parte destra. Il neurochirurgo di fronte alla mia richiesta di informazioni e alla tac non potè fare a meno di ammettere: “Tomaselli che devo dirle, certe volte prenderei i libri da cui studio e li butterei, perché quello che vedo non corrisponde alla realtà”. In seguito una volta uscito dall’ospedale andai anche da altri dottori per altri controlli. Non potrò mai dimenticare uno di loro che stava per liquidarmi con molta sufficienza, scocciato, finchè non diede un’occhio al mio referto clinico e trasalì. Ricordo ancora il suo viso sbiancare e i suoi occhi cambiare espressione e dirmi: “Lei è stato fortunato”. Io risposi: “Non credo alla fortuna ma a Dio”. Al che il dottore ribattè: “Sarebbe bastato che il suo osso in C2 si rompesse un solo millimetro in più e lei sarebbe sulla sedia a rotelle per tutta la vita”.

Molti dopo l’incidente riconobbero un miracolo in ciò che mi era successo e anche persone che non credono in Dio ma che avevano visto le cause della rottura dell’osso in C2, non potevano credere a quanto dicessi. Tanti potrebbero pensare che quello sia stato il giorno peggiore della mia vita mentre invece per un solo motivo fu uno dei migliori: Dio era lì con me. Sentivo la sua presenza di continuo in quei giorni. Anche nei mesi a seguire continuai a sentire la sua presenza al mio fianco in modo soprannaturale, tanto che i dottori credevano avessi delle crisi epilettiche mentre nella stanza, senza preoccuparmi dei compagni di degenza, dei dottori e dei parenti, alzavo le mani dicendo ad alta voce: “Alleluja, gloria a Dio”. Ricordo che per lo zelo in quei giorni mi affacciavo anche dalla finestra e gridavo alle persone che stavano per strada con loro grande stupore: “Gesù è il Signore, credete in Lui!”. Ancora oggi per la grazia di Dio godo di buona salute.

E a te che stai leggendo questa testimonianza voglio dire: non scoraggiarti quando le situazioni della vita sembrano andarti contro e causa di qualcosa accaduta nella tua vita sembri aver perso tutto: salute, lavoro, fiducia, proprio come me. Se senti la presenza di Dio nel tuo cuore allora il Signore ti è vicino. Se non la senti prega, perché lui ha promesso: “Non ti lascerò e non ti abbandonerò”. Ecco che pur nel momento più terribile della nostra vita, possiamo dire: “Anche se camminassi nella valle dell’ombra della morte non temerei alcun male, perché tu sei con me”. Quando senti che il diavolo vuole toglierti qualcosa o farti del male, quando senti il suo fiato nel collo, allora sentirai un soffio dolce ma potente nel tuo cuore che ti farà gridare alleluja e se hai fede, ti risolleverà da qualsiasi situazione. Niente è impossibile al Signore e io sono una delle tante testimonianze viventi.

 

Dio ti benedica.

 

Gabriele Tomaselli


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