Dal 22 novembre scorso, inizio dell’attività eruttiva del “Pico de Fogo” a Capo Verde, altre quattro bocche si sono aperte in poche ore sul vulcano travolgendo il centro turistico e mettendo la gente in fuga. L’eruzione del vulcano, situato in un arcipelago a largo delle coste occidentali dell’Africa, è avvenuta all’improvviso malgrado la rete di monitoraggio stesse captando uno strano sciame sismico da alcune settimane, ed erano almeno 20 anni che il Pico de Fogo non entrava in fase di eruzione; le autorità hanno iniziato l’evacuazione di centinaia di residenti dopo che il centro funzionale del parco è stato travolto dalla lava, mentre i fortissimi boati delle esplosioni hanno fatto scoppiare i vetri di diversi edifici. Dal 26, invece, un altro vulcano ha ripreso la sua attività dopo la scossa di terremoto nell’area: il Monte Aso, in Giappone, prefettura di Kumamoto (isola di Kyushu).
Anche qui tutto è accaduto senza preavviso, con una colonna di cenere alta due chilometri e una notevole fase eruttiva di gas, fuoriuscita di lava, esplosioni e materiale piroclastico di ogni tipo, oltre che boati e scosse di terremoto ripetute. Ebbene, se consideriamo che nel corso del solo mese di novembre si sono risvegliati più di un vulcano (Kilauea, Shiveluch, Pavlof, Kamchatka) e che da gennaio di quest’anno sono almeno una decina quelli entrati in attività dopo anni di silenzio, abbiamo davvero la conferma che “Dio riguarda la terra, ed essa trema; egli tocca i monti, ed essi fumano” (Salmo 104:32)!
Salvatore Di Fede – notiziecristiane.com
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