SE VINCESSE LA CULTURA SCIENTIFICA NON ACCADREBBERO PIU’ GUERRE… INTERVISTA AL PROFESSORE ANTONINO ZICHICHI.

Dopo essere stata ricevuta dai collaboratori e accompagnata all’ufficio del luminare, fra le montagne di carte e documenti sulla scrivania, emerge il viso luminoso del professore. Mi accoglie, sorridendo e il suo caloroso e amichevole abbraccio mi restituisce parte del coraggio, mentre un turbine di pensieri bombarda la mia mente. Mi guardo attorno incuriosita anche per scacciare la sensazione di guance infuocate. Schemi, disegni, grafici indecifrabili pendono dalle pareti circostanti, ogni tratto trasmette in modo imponente i richiami concreti della fisica, come a voler ricreare il percorso geniale e faticoso del più discusso e contrastato Scienziato, Fisico, Professor Antonino Zichichi. Il professore, certamente percepisce la mia emozione ma da perfetto gentiluomo, ignora e iniziamo a dialogare, mentre il suo sguardo comunicativo scruta l’interlocutrice. Il Professore risponde umilmente con chiarezza e con altrettanta semplicità; pazientemente elenca e illustra l’insieme dei processi fisici assicurandosi che le risposte possano essere interpretate correttamente. Uno scienziato dai modi pacatamente signorili, il cui estro avventuroso e temerario evidenzia la passione contagiosa della sua materia. L’esperto fisico, la cui mente eccelsa insegna (nonostante le sue primavere) con ostinazione equilibrata. Uno studioso coraggioso acclamato e riconosciuto e nel frattempo contestato per opinioni contrarie all’uso di massa ed è la stessa contrapposizione a sancire la genialità.

“Affida al Signore la tua attività e i tuoi progetti riusciranno” (Proverbi 16:3)

Caro Professor Zichichi buongiorno e grazie tante per averci dato la possibilità di incontrarla e porle qualche domanda… In apertura ci parli un po’ di lei: com’era il professor Zichichi da bambino, stava parandosi in qualche modo nell’uomo di scienza che poi tutti abbiamo imparato a conoscere? Si descriva…

Ricordo che, quando ero bambino, un famoso professore venne nella mia scuola a tenere una conferenza e affermò: “Il futuro è vostro!” Essendo ancora piccolo, mi chiesi cosa fosse il futuro. Ognuno di noi nasce in un certo modo: c’è chi ama scrivere poesie o dipingere e c’è chi vuole capire com’è fatto il mondo. Bisogna essere interessati a capire com’è fatto il mondo. Quando ero piccolo, tempestavo mia madre di domande: perché la ruota gira, perché il fuoco brucia? Ero interessato a conoscere i fatti nuovi, non so per quale motivo. Non sappiamo perché siamo fatti in un certo modo: a me piacevano le uova e a mia sorella no; così quando ero piccolo, mangiavo il mio e il suo di uovo. Ognuno di noi ha le sue passioni e i suoi desideri, che vanno coltivati. Ad esempio, io ho molti interessi. Però, bisogna stare attenti a non distrarsi: la curiosità non deve essere quantitativa; deve andare in profondità; bisogna andare fino in fondo nelle cose, altrimenti non si ottiene alcun risultato. L’interesse è fondamentale, lo stimolo è necessario, ma dovete avere perseveranza, dovete cercare di capire fino in fondo le cose che v’interessano. Il primo esperimento della mia vita l’ho fatto nel 1954, settanta anni fa. Ne è passato di tempo!

Professore, lei da bambino, da adolescente, si poneva delle domande? Qual è la domanda che si poneva da giovanissimo cui ha potuto rispondere da adulto?

Da bambino chiedevo a mia madre perché il Sole brilla, perché siamo diversi dai gatti e dagli altri animali. Volevo capire com’è fatto il mondo. Il mio sogno è poi stato riuscire a decifrare sempre meglio la Logica che sta scritta sulle pagine del libro della Natura. Libro di cui è autore Colui che ha fatto il Mondo. Sull’irresistibile fascino del Tempo che scorre a partire dalla nostra infanzia, quando iniziamo a conoscere com’è fatto il mondo, ho scritto un libro.

Professore, quali sono i punti d’intesa tra Creazione e Scienza?

«La separazione tra Scienza e Fede nasce dal fatto che la Cultura detta Moderna non è al passo con le grandi scoperte della Scienza ed è dominata dall’Ateismo. Non c’è alcun motivo scientifico per dire che non sia stato Dio a creare il mondo. Questa però è un’affermazione che ha le sue radici nella Fede. L’evoluzione della specie umana non è in conflitto con la Fede. Il principio di casualità è una legge rigorosa che vale nella sfera immanentistica della nostra esistenza. Scienza e Fede operano nelle due componenti distinte del nostro essere. La Scienza, come detto prima, opera nell’Immanente, la Fede nel Trascendente. Il fine ultimo della Scienza è capire la Logica che ha seguito Dio per fare il mondo. Il fine ultimo della Fede è invece quello della vita eterna. Scienza e Fede sono le due più grandi conquiste della ragione nelle due sfere diverse della nostra esistenza. Noi siamo la sintesi di queste due sfere: Trascendente e Immanente».

Professore quali sono le caratteristiche che contraddistinguono uno scienziato?

Lo scienziato (la Scienza) non fa bombe né produce emergenze planetarie. La Scienza fa esperimenti per capire la Logica seguita da Colui che ha fatto il mondo. È sempre stata la violenza politica – aiutata dalla cultura dominante – a decidere le priorità per le applicazioni tecnologiche delle grandi scoperte scientifiche. L’uomo del nostro tempo dovrebbe riflettere per distinguere nettamente tra Scienza e Tecnica. La Scienza permette all’uomo di sentirsi veramente fatto a immagine e somiglianza del Creatore. La Tecnica va, invece, posta sotto il controllo etico-morale affinché siano per sempre cancellati gli studi tecnologici che negano la vita e che offendono la dignità umana. La riflessione per noi scienziati riguarda un nuovo senso di responsabilità. La Scienza non ha mai avuto alcun potere di natura politica. Noi scienziati non abbiamo mai avuto né abbiamo alcun potere decisionale sulle scelte tecnologiche. Il nostro potere è solo quello di sapere formulare progetti per capire la Logica del Creato. C’è bisogno di una Grande Alleanza tra Scienza e Fede affinché possa nascere, una nuova era fondata sui valori della nostra esistenza. Valori sui quali ci ha illuminato l’Apostolato di Sua Santità Giovanni Paolo II. Per intervenire nelle scelte politiche è necessario dare più forza alla Scienza e alla sua grande alleata: la Fede. Tocca però a noi scienziati la responsabilità di denunciare le applicazioni delle scoperte scientifiche che sono in antitesi con i valori della nostra esistenza. La Scienza ha una sola colpa: quella di avere fatto tanta Scienza ma pochissima cultura. Se la Scienza avesse fatto cultura, le ideologie portatrici di odio sarebbero finite nel ghetto delle irrazionali follie, nemiche dell’uomo e della Scienza. È tempo che la Scienza entri a far parte del patrimonio culturale dell’uomo cosiddetto moderno. Affinché ciò avvenga, è necessario che il Libro, aperto da Galileo Galilei quattrocento anni fa, sia accessibile a tutti. Spetta a noi scienziati, in prima persona, fare in modo che tutti sappiano leggerlo. Quel Libro ci fa capire che la Ragione e l’Amore sono le strutture portanti dell’Universo: dal cuore del protone ai confini del Cosmo. Non lasciamo più ad altri la libertà di parlare in nome della Scienza e di stravolgere le sue conquiste e i suoi valori. La Scienza ha quindi la sua parte di responsabilità se siamo arrivati a un mondo in cui, come già detto più volte, per ciascun abitante, inclusi vecchi, donne e bambini, ci sono, pronte a esplodere, tonnellate di tritolo equivalente in potenza esplosiva. E mancano invece gli appena trecento chili di viveri pro capite all’anno che basterebbero affinché venisse, per sempre, cancellata quella tragedia che colpisce decine di milioni di nostri fratelli e sorelle: la morte per fame. Chi fa bombe non può dirsi scienziato, poiché fare Scienza vuol dire studiare la Logica della Natura, rispettandola, non sconvolgendola. La Scienza è fonte di valori universali e immutabili. Valori che sono in comunione, non in contrasto, con quelli che l’uomo apprende dalla Verità Rivelata.

Nel suo libro “Perché credo in Colui che ha fatto il mondo”, a pagina 147, Lei pone la domanda: “Come arriva l’uomo alla fede?” Risposta: “Attraverso la ragione applicata alla sfera trascendente.” Che cosa è la ragione per l’uomo e come si colloca nel percorso vitale?

Siamo l’unica forma di materia vivente dotata di Ragione, privilegio unico che ci distingue da tutte le altre forme di materia vivente. Prova ne è: a) La scoperta della Memoria Collettiva Permanente (MCP), meglio nota come Linguaggio scritto; b) La scoperta delle forme rigorose di Logica (Matematica); c) La scoperta che tra tutte le logiche possibili, una ce n’è che regge il mondo dalle sue più piccole strutture (l’Universo Subnucleare) alle Stelle, Galassie, insiemi di Galassie fino alle estreme frontiere dell’Universo.

La Scienza è la più grande conquista della Ragione nell’Immanente. La Fede è la più grande conquista della Ragione nel Trascendente. Scienza e Tecnica sono due conquiste nettamente distinte della Ragione. La Scienza scopre, la Tecnica inventa. L’uso della Scienza non è più Scienza ma Tecnica. Scienza vuol dire leggere e cercare di decifrare quello che c’è scritto nel Libro della Natura. Tecnica vuol dire cercare di inventare qualcosa di nuovo, obbedendo alla Logica Rigorosa scoperta, ma avendo l’obiettivo di trarre profitto da quella scoperta, nel bene e nel male. Nel bene è la Tecnica che aiuta l’uomo a vivere meglio e rappresenta la continuazione dell’Opera del Creatore nel rispetto di quei valori che hanno le radici nella sfera trascendentale della nostra esistenza. Nel male è la Tecnica che distrugge la vita.

Professore, prossimo libro in uscita?

La summa del mio pensiero è racchiusa nel libro: “La Bellezza del Creato”, che ho pubblicato qualche anno fa, recentemente ho poi ripubblicato ‘L’Infinito’ che fu il primo libro di divulgazione da me scritto, credo che con queste due edizioni i lettori abbiano di che soddisfare la loro voglia di sapere cosa ne penso e della scienza, e del Creato, e delle scoperte matematiche più affascinanti.

“Poiché tutto quello che è nato da Dio, vince il mondo e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.”  1° Giovanni 5:4

Due ore passate inesorabilmente come un lampo nel cielo estivo; minuti preziosamente dedicati a conoscere più da vicino uno studioso che ha abbracciato il vessillo della verità scientifica e della fede vissuta in sintonia con la Creazione, disposta per far del bene all’umanità.

Avrei molte altre domande ma il Geniale Professore Antonino Zichichi deve continuare il suo lavoro e non è deontologico appropriarsi oltre; ci congediamo con un saluto cristiano da parte di tutta la redazione di Notizie Cristiane.

LELLA FRANCESE

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