Un genitore è rimasto alquanto sorpreso, quando sul libro di fisica della seconda liceo di suo figlio ha letto questo problema:
“Un sasso è lanciato da un cavalcavia alto 12 m, in verticale verso il basso, a una velocità di 1.8 m/s, mentre sta sopraggiungendo un’auto.
Se l’auto si trova a 82 m dal cavalcavia e sta viaggiando a velocità costante di 125 km/h, quando il sasso è lanciato l’auto viene colpita?”.
Ha deciso di denunciare il fatto su Facebook: “Adesso ditemi voi se è possibile che sul libro di fisica di secondo liceo di mio figlio ci sia un esercizio nel quale, per far pratica sul moto uniformemente accelerato, si faccia uso di uno scenario come questo… un idiota che si diverte a lanciare i sassi da un cavalcavia dovendo verificare se il suo sasso colpirà o meno un’auto che transita al di sotto… Io dico che davvero non ci sia più limite a nulla… e poi il testo del problema ‘Sasso dal cavalcavia!’, pure col punto esclamativo, ma cos’è, un tentativo deliberato per accattivarsi la simpatia dello studente facendo ruotare l’esercizio attorno ad un tema capace di suscitarne ilarità ed attenzione? Complimenti!.
Noi genitori viviamo l’immane difficoltà dell’età contemporanea di dover svolgere il nostro difficile ruolo nonostante la deriva di una società imbarbarita, nonostante la relativizzazione di principi come l’etica, la morale, la solidarietà, la giustizia, nonostante la venuta meno del riferimento e dell’esempio di qualsiasi istituzione… ci è rimasta soltanto la scuola con cui stringere un patto solidale per la crescita dei nostri figli… che almeno questa non venga meno al suo ruolo, per favore…”
L’immagine postata su FaceBook dal genitore (il messaggio non è più visibile perché il genitore ha modificato l’accesso soltanto ai propri contatti)
di Giulia Boffa | Orizzontescuola.it/
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