Se per gli evangelici l’eucarestia non ha alcun valore, perché viene rubata per le messe nere?

13238968_570463036460347_4967559569840713578_nDomanda:
Se per gli evangelici l’eucarestia non ha alcun valore; perché l’ostia viene rubata per le messe nere? Se il rosario o la croce non hanno valore e potere, perché il diavolo si irrita vedendoli?

Risposta:
Prima di incominciare a rispondere, lasci che spieghi delle cose fondamentali affinché chi, non conosce, potrà apprendere.

Che cosa è l’eucarestia?

Dalla Sacra Scrittura non possiamo trarre una prova esplicita della transustanziazione. Gesù Cristo ha dato agli Apostoli il Suo corpo e il Suo sangue sotto le apparenze del pane e del vino, ma non ha detto espressivamente in qual modo siano stati resi presenti. La Parola del Signore contraddice la stessa nozione del cambiamento della sostanza. Prendiamo dall’Evangelo di Matteo capitolo 26:26-29 il brano della istituzione della cena: “Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver detto la benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: ‘Prendete, mangiate, questo è il mio corpo’. Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: ‘Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati. Vi dico che da ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio'”. La lettura di questo brano porta alle seguenti conclusioni:
1) Gesù vuole stabilire un rito per i suoi discepoli;
2) Questo rito è analogo a quello della Pasqua giudaica;
3) La chiave di questo rito si trova nel capitolo sesto del Vangelo di Giovanni. E’ solo qui Gesù parla della Sua carne e del Suo sangue come cibo e come bevanda. Di fronte al dogma della transustanziazione, possiamo avanzare i seguenti interrogativi:
1) Perché Giovanni non riporta, nel suo Vangelo questo racconto come hanno fatto i Sinottici, cioè i Vangeli di Matteo, Marco e Luca?
2) Come Gesù ha potuto dire: “Questo è il mio corpo il quale è dato per voi”, quando il Suo corpo non era stato ancora spezzato, rotto, e il Suo sangue sparso?
3) Se le parole devono essere comprese secondo la dottrina della chiesa romana, perché Gesù ha detto: “Questo calice è il nuovo patto nel mio Sangue” e non “questo vino”?
4) In che modo il corpo e il sangue, elementi materiali di Gesù Cristo, potrebbero avere un’influenza sulle nostre anime?
5) Perché, in altri passaggi, non si prende il verbo essere letteralmente: Io sono la porta……la vite…la via…ecc.?
6) Perché Gesù ha detto: “Fate questo in memoria di me”, se Egli è realmente presente nelle specie eucaristiche? Il termine “memoria”, che Gesù impiega qui, lascia intendere infatti, che Egli sarà assente quando i suoi discepoli celebreranno la Santa Cena. D’altra parte, Gesù, prima di morire, previene i discepoli della sua imminenza dipartita, e li assicura che li lascerà. Neppure una volta ha loro detto: Io sarò presente con voi nella santa eucarestia. Al contrario, Egli dice ai discepoli, in forma molto esplicita, che invierà il Paracleto, lo Spirito Santo, Questi sarà con loro. Istituendo la Santa Cena, appare evidente e chiaro che Gesù:
1) Intende lasciare un ricordo della Sua incarnazione: “Questo è il mio corpo” (e non la mia carne) e del Suo sacrificio: “… che è dato per voi”;
2) insiste sulla necessità di assimilazione personale da parte del fedele mediante la fede;
3) con l’immagine del sangue si richiama alla Pasqua giudaica, in cui il sangue dell’agnello era segno di liberazione e di riscatto e prefigurava il Suo sacrifico. La Santa Cena è una celebrazione, che inizialmente si svolgeva nelle case con semplicità e aveva valore commemorativo (memoria) e di ringraziamento (eucarestia), per il sacrificio di Gesù e di attesa del Suo ritorno. Tale essa è tuttora per i cristiani fedeli alla Parola di Dio. La transustanziazione non è biblica, non esiste e non è scritto da nessuna parte che l’ostia sia il corpo di Cristo e il vino il Suo sangue come abbiamo letto sopra. Sono delle non verità inventate dalla chiesa cattolica, che non trovano riscontro nella Bibbia.

Che cos’è il rosario?

Il Rosario (dal latino rosārium, “rosaio”; a partire dal XIII secolo acquisì il significato religioso indicante le preghiere che formano come una “corona”, nell’accezione latina di corōna ovvero ghirlanda, di rose alla Madonna) è una preghiera devozionale e contemplativa a carattere litanico tipica del rito latino della Chiesa cattolica. Le sue origini sono tardomedievali: fu diffuso grazie alle confraternite del santo Rosario, fondate da Pietro da Verona, santo appartenuto all’ordine dei Frati predicatori, tanto che se ne attribuì la nascita ad un’apparizione della Madonna, con la consegna del rosario al fondatore dell’Ordine San Domenico.
La preghiera fu approvata, a nome del papa, dal cardinale Alessandro Nanni Malatesta, legato pontificio e vescovo di Forlì. Non essendo elemento della liturgia della Chiesa cattolica, questa pratica ha subìto notevoli varianti nel corso dei secoli. La preghiera consiste in quattro serie (chiamate “poste”) di cinquanta Ave Maria divise a gruppi di dieci (decine) relative alla meditazione dei “misteri” (eventi, momenti o episodi significativi) della vita di Cristo e di Maria.
Il nome indica la “corona di rose”, con riferimento al fiore “mariano” per eccellenza, simbolo della stessa “Ave Maria”.
La versione integrale della meditazione prevede la contemplazione di tutti i quindici misteri e quindi la recita, tra l’altro, di centocinquanta Ave Marie (coll’aggiunta facoltativa dei cinque “misteri luminosi” nel 2002 si contano venti “poste” per complessive duecento Ave Marie).
Il conto si tiene facendo scorrere tra le dita i grani della “corona del Rosario” o “rosario”, scritto con l’iniziale minuscola allo scopo di distinguere l’oggetto dalla preghiera.

Riguardo al rosario, ci troviamo in un campo che non ha niente a che fare con la Parola di Dio, ma in un campo di adorazione e di venerazione che la Bibbia non approva in quando il tutto è “idolatria” e non ha alcun che di fondazione biblica.
Ma cosa dice la Bibbia a tal proposito?
Dice il SIGNORE; Quando venite a presentarvi davanti a me, chi vi ha chiesto di contaminare i miei cortili? Smettete di portare offerte inutili; l’incenso io lo detesto;
e quanto ai noviluni, ai sabati, al convocare riunioni, io non posso sopportare l’iniquità unita all’assemblea solenne. L’anima mia odia i vostri noviluni e le vostre feste stabilite; mi sono un peso che sono stanco di portare. Quando stendete le mani, distolgo gli occhi da voi; anche quando moltiplicate le preghiere, io non ascolto.” (Isaia 1:12-15). E ancora: “Lavatevi, purificatevi, togliete davanti ai miei occhi la malvagità delle vostre azioni; smettete di fare il male; imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova! Poi venite, e discutiamo”, dice il SIGNORE; “anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana. Se siete disposti a ubbidire,
mangerete i frutti migliori del paese; ma se rifiutate e siete ribelli,
sarete divorati dalla spada”; poiché la bocca del SIGNORE ha parlato (Isaia 1:16-20).

Quindi, abbiamo visto quello che la Parola di Dio insegna riguardo all’eucarestia e, alle adorazioni pagane e idolatre come le preghiere del “rosario”. Sono cose inventate di sana pianta e che noi non crediamo perché non hanno nessuna base, in quando fanno parte di una tradizione cattolica che Gesù stesso condanna: “E Gesù disse loro: “Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, com’è scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli uomini”. Diceva loro ancora: “Come sapete bene annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra!” (Marco 7:6-10).

Riguardo al fatto che i satanisti usano per fare le loro messe nere, sia l’ostia e sia il rosario, non significa niente, in quando Dio non le considera affatto cose sante e sacre. Sono un “nulla”, e per questa ragione non considerati. La croce poi, anche se rappresenta il cristianesimo nel mondo, è solo una croce e basta, un simbolo, un pezzo di legno che raffigurerebbe la crocifissione di Gesù. Ma anche il questo caso i trasgressori non hanno nessun potere, in quando non è l’altare ad avere valore, ma quello che è, sopra l’altare cioè (Cristo Gesù). E Satana e stato vinto da Gesù proprio alla croce sul Golgota. Purtroppo Satana flagella sia i figli di Dio (se avrà un permesso da Dio), e sia quelli che lo adorano, tanto il diavolo e la malignità sono inseparabili. Riguardo al fatto che si irriti quando il diavolo vede queste cose mi è nuovo, io so che lui si irrita quando un cristiano prega, quando qualcuno decide di dare il cuore a Gesù. Quando vede che la fratellanza non è disunita, quando il nome del Signore viene onorato e adorato, e quando la Chiesa progredisce. Allora si che è irritato. Per il resto, sono i troppi film di Dario Argento e Company, a mettere paura. L’esorcista, la chiesa ecc., sono film di fantasia mescolati a verità, perché le persone che non leggono la Bibbia, credono ciecamente che sia così. Come per esempio, molti usano mettere appesi alle loro porte di casa, un crocifisso e una corona d’aglio per gli spiriti maligni (sic!). Basiamoci solo e esclusivamente sulla Parola di Dio, il resto sono solo idolatria e superstizioni. Dio vi benedica.

Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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