Gli scienziati hanno avuto parecchi problemi per comprendere la sorgente delle acque oceaniche e l’acqua, più in generale, presente nel nostro pianeta.
Fino ad ora, ha prevalso la teoria scientifica secondo la quale delle comete ghiacciate hanno colpito la Terra mentre si stava formando. Ma adesso una scoperta dei geologi dello scorso anno sembrerebbe mettere tutto in discussione e provare che la vera sorgente delle acque della Terra si troverebbe proprio all’interno delle rocce stesse, che provengono dal profondo sottosuolo, confermando in questo in modo stupefacente il racconto biblico della creazione, che descrive una separazione delle acque superiori dalle acque inferiori, (Genesi 1:6-8).
La prima scoperta è legata ad un diamante malconcio trovato in Brasile. Graham Pearson, autore di primo livello e geochimico all’università di Alberta in Canada, ha scoperta la cosa in modo quasi accidentale tentando di trovare un metodo per datare i diamanti stessi. I diamanti che provengono da molte profondità di solito vengono scartate dai minatori proprio perché sono scialbi e scoloriti, avendo dunque un basso valore commerciale. Questo diamante conteneva un raro minerale chiamato ringwoodite, che non era mai stato trovato prima nella superficie terrestre. Si forma soltanto con estreme pressioni e si trova soltanto in frammenti meteorici o viene artificialmente prodotta in laboratorio. Il diamante era stato estratto dal profondo del mantello terrestre, che si trova fra 254 e 410 miglia di profondità, a causa di una intensa attività vulcanica. Il mantello, una striscia di roccia che giace fra il nucleo e la crosta terrestre, costituisce la maggior parte del corpo terrestre. Non è mai stato esplorato proprio a causa della sua eccessiva profondità ed inaccessibilità, e l’energia geotermica a quella profondità liquefarebbe qualsiasi scavatrice. La ringwoodite trovata nel diamante in questione conteneva l’1,5% di acqua, contenuta con come liquido ma come ioni idrossidi, (molecole di ossigeno e idrogeno legate insieme). Questa suggerisce che ci potrebbe essere una grande quantità di acqua nel sottosuolo.
“Tradotto in termini pratici questo costituisce una molto grande massa di acqua, paragonabile a quella massa di acqua che si presenta oggi in tutti gli oceani” – ha detto Pearson al Live Scienze’s Our amazing Planet.
Brandon Schmandt, un simologista all’Università del New Mexico, ha cercato di vagliare questa teoria. Utilizzando l’Earthscope USArray, un insieme di sismometri lungo tutti gli Stati Uniti, ha trovato che le onde si abbassavano ogni volt ache si incontrava un bacino di ringwoodite, indicando con ciò che esse erano influenzate dalla presenza di acque attraverso le rocce e confermando che la zona di transizione, (il mantello) è una gigantesca riserva di acqua.
“le acque di superficie che noi oggi vediamo sono il risultato della de gassificazione delle rocce preistoriche. Venne fuori (l’acqua) dagli ingredienti originali della Terra” – ha riferito Schmandt a Live Science. Uno dei ricercatori con Schmandt ha confermato che se le condizioni terrestri fossero diverse le acque arriverebbero molto in alto coprendo tutto. Soltanto qualche cocuzzolo di montagna riuscirebbe a restare in emersione.
Mentre coloro che criticano la Bibbia sostengono che i racconti biblici sono delle favolette improbabili e rette da basi non scientifiche, al contrario gli scienziati e gli archeologi hanno scoperto che in molti casi la Bibbia è un ottimo spunto per la loro investigazione. READ IN ENGLISH AT BREAKING ISRAEL NEWS
Gabriele Paolini | notiziecristiane.com – Accademia Jeshua Europa
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