Le cifre del governo cinese parlano di 55mila contagiati in febbraio: in realtà erano 232mila. Pechino ha usato criteri troppo ristretti per identificare gli infetti. I parametri sono stati cambiati ben sette volte. La quinta versione, poi ritirata, aveva portato a un’impennata nel calcolo dei contagi. Il virus sta riemergendo in alcune province.
Hong Kong (AsiaNews) – Nella prima ondata di infezioni a febbraio, i contagi da coronavirus in Cina sono stati almeno 232mila, quattro volte i numeri ufficiali forniti dal governo. È quanto afferma un gruppo di ricercatori scientifici di Hong Kong, secondo cui all’inizio della crisi le autorità sanitarie cinesi hanno usato criteri troppo ristretti per identificare gli infetti.
Tra il 15 gennaio e il 3 marzo, la Commissione sanitaria nazionale ha cambiato per ben sette volte i parametri per individuare il virus. Il tutto con il benestare dell’Organizzazione mondiale della sanità. In un articolo pubblicato su Lancet, gli scienziati della Scuola di salute pubblica dell’università di Hong Kong spiegano che questi cambiamenti hanno avuto effetti sostanziali sul calcolo dei contagiati.
La quinta versione cinese è stata pubblicata il 5 febbraio, per poi essere ritirata il 17 febbraio, dopo che aveva portato a un’impennata nel calcolo dei malati. Se essa fosse stata utilizzata sin dall’inizio, si sarebbe passati dai 55mila casi registrati al 20 febbraio – durante il picco dell’epidemia – ai 232mila calcolati dai ricercatori di Hong Kong, con un impatto anche sul totale dei morti.
Questa definizione più ampia del coronavirus comprende i casi con sintomi leggeri e gli asintomatici, senza richiedere per essi una conferma attraverso l’osservazione clinica e i test di laboratorio. Inizialmente, le autorità cinesi associavano addirittura il contagio agli eventuali contatti del paziente con la popolazione di Wuhan (Hubei), l’epicentro dell’infezione.
Il governo di Pechino è accusato all’estero di mentire sulle cifre della pandemia, come pure sull’origine e la propagazione del morbo. I cinesi hanno “corretto” il numero dei decessi a Wuhan, portandolo a 3869. Le 1290 vittime in più sono il frutto di nuovi calcoli che tengono conto anche delle persone morte in casa e nelle prigioni.
Ieri nel Paese non si è avuto alcun decesso da Covid-19: è l’ottavo giorno di fila senza vittime. I nuovi casi di contagio sono stati 10, di cui 6 importati dall’estero. Nel complesso, gli infetti sono 83782 e 4632 i morti. Ma il virus sta riemergendo in alcune province, soprattutto al nord. Harbin (Heilongjiang) è parzialmente isolata, dopo aver contato 78 nuove infezioni negli ultimi giorni. Le restrizioni ai movimenti e le misure di quarantena continuano a essere in vigore in molte altre città, tra cui Pechino e Shanghai.
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