«In tutta Italia, a giugno 2023, le prefetture avevano finalizzato 171.414 pratiche, circa l’82% del totale. La percentuale scende drammaticamente in relazione agli uffici di Roma e Milano»
Tre anni fa, a maggio 2020, fu fatta una sanatoria, dal governo di allora, il Conte II, ovvero un procedimento speciale tramite il quale venne data la possibilità ai cittadini stranieri irregolari di ottenere un permesso di soggiorno e di regolarizzare rapporti di lavoro irregolare. Com’è andata a finire? «Al 21 settembre 2023 dalla prefettura di Roma erano state esaminate solo la metà del totale (il 54,97%) delle 17.371 domande presentate con la sanatoria 2020».
Lo sostiene la Campagna Ero Straniero, cui aderisce anche la Federazione delle chiese evangeliche in Italia. «A rendere chiara la lentezza delle lavorazioni – spiegano i promotori dell’iniziativa – è il numero delle pratiche definite da gennaio ad aprile 2023: solo 88. Nel 2023 la prefettura ha perso 14 unità di personale, pari al 44% della forza lavoro che nel 2022 si occupava delle pratiche. A Milano delle 26.225 domande di emersione ricevute dalla prefettura, al 21 luglio 2023, erano definite solo il 59,21% del totale. Anche per la prefettura di Milano, la causa principale dei tempi lunghissimi e dei ritardi nella definizione della procedura è la carenza di personale».
La campagna Ero straniero torna dunque a «denunciare lo stallo inaccettabile che riguarda le pratiche ferme nelle questure e prefetture italiane, relative alle persone straniere che risiedono nel nostro Paese, a partire dalle domande di emersione del 2020: a oltre tre anni dalla misura ci sono migliaia di pratiche ancora in lavorazione e migliaia di persone in attesa di ricevere una risposta».
Cosa fare? Ero Straniero chiede «a governo e parlamento di porre rimedio a tale inaccettabile e cronica carenza di organico negli uffici dell’amministrazione dell’interno. Con un emendamento al decreto 133/2023, in questi giorni all’esame della Camera, chiediamo di destinare 105 milioni di euro al rafforzamento del personale delle prefetture e 150 all’ampliamento del personale delle questure, destinati nella legge di bilancio attualmente in discussione ad altri capitoli di spesa”. La campagna – promossa da A Buon Diritto, ActionAid, ASGI, Federazione Chiese Evangeliche Italiane (Fcei), Oxfam, Arci, CNCA, CILD, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, Radicali Italiani – sottolinea infine come “questa situazione grave di emergenza della pubblica amministrazione italiana abbia conseguenze pesantissime sulla vita di centinaia di migliaia di persone costrette ogni giorno fare i conti con ritardi e ostacoli sempre più insormontabili che minano la possibilità di uscire dalla precarietà e diventare stabilmente e pienamente parte del Paese dove vivono e lavorano».
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