di Agostino Masdea – “Parla, o Eterno, perché il tuo servo ascolta”. 1 Samuele 3:9 – Samuele fu uno dei maggiori profeti d’Israele. Servì il Signore per tutta la vita, e Dio lo usò in modo straordinario. Israele stava attraversando un periodo di grave crisi spirituale e morale, e la Parola di Dio era rara.
La nascita di Samuele fu un miracolo, perché sua madre, Anna, era sterile e per questo veniva derisa e disprezzata dall’altra moglie di suo marito. Anna si recò allora a Silo, dove c’era il tempio, per pregare ed adorare il Signore.
Chiese un figlio, e Dio esaudì la sua preghiera. Anna volle consacrare al Signore quel dono di Dio, e dopo averlo svezzato, lo porto al tempio per servire l’anziano sacerdote Eli.
Non sempre però i luoghi religiosi sono quello che dovrebbero essere. Eli aveva due figli malvagi, ladri, immorali e depravati. La Bibbia dice: “non conoscevano il Signore”, eppure, sembra incredibile, erano sacerdoti e servivano (se stessi) nel tempio.
Samuele non aveva quindi dei buoni esempi davanti, e crebbe in un ambiente malsano. Ma Dio lo preservò, ed una notte decise che, sebbene ancora fosse un ragazzo, era giunto il tempo di chiamarlo al Suo servizio. E lo chiamò: “Samuele!”
Il ragazzo andò dal vecchio sacerdote, pensando che fosse stato lui a chiamarlo. Ma non era Eli, era il Signore. E quando finalmente, dopo tre volte, Eli comprese chi chiamava Samuele, gli disse: “se ti chiama ancora, rispondi: Parla Signore, perché il tuo servo ascolta”.
Samuele ubbidì e iniziò il suo ministero. Fu un riformatore, un profeta e un Giudice che guidò Israele per molti anni. Chissà che il Signore non stia chiamando anche te al Suo servizio. Forse ancora non distingui la Sua voce, oppure pensi di essere “troppo giovane”, o “troppo timido” e quindi non all’altezza del compito e delle sfide che questa chiamata comporta. Ascolta il tuo cuore: se senti la Sua voce, rispondi anche tu: “Parla Signore, perché il tuo servo ascolta!”
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