Il sabato ebraico chiamato anche “Shabbat” che significa letteralmente “cessare, riposare” o domenica cristiana è collegato a vari aspetti scritturali ma trova il suo vertice nella creazione e nella redenzione.
Nella creazione indica la perfezione di Dio che dopo i sei giorni lavorativi e dopo aver compiuto la sua opera creativa, il settimo giorno riposò; in realtà Dio non aveva bisogno di riposare. Analizziamo e comprendiamo nella sua pienezza cosa questo vuole significare per noi oggi : “attraverso il suo esempio Dio ha fornito un esempio per un sano ritmo per il lavoro e il riposo” composto da sei giorni lavorativi ed il settimo giorno da dedicare al “riposo” che è per eccellenza il giorno “del Signore”. Quindi il sabato è un giorno stabilito da Dio per il suo popolo ed è la festa del riposo cioè dalle attività lavorative, un giorno di “consacrazione e santificazione” al nostro Dio. Leggiamo nella Bibbia in Ezechiele 20:20 “Santificate i miei sabati” ed in Ezechiele 20:12 “A loro diedi anche i miei sabati perché servissero di segno fra me e loro, perché conoscessero che io sono il Signore che li santifico” è scritturale , dunque, che il sabato è per eccellenza “il giorno del Signore”. Questi versetti biblici descrivono il sabato come un segno della relazione tra Dio e l’uomo, un giorno “benedetto e consacrato” dove riconosciamo che il Signore è il nostro Dio.
Dio scrive e ordina il quarto comandamento, dove comanda di “ricordare” e “osservare” il sabato in Esodo 20:8,10 “Ricordati di consacrarmi il giorno di sabato : hai sei giorni per fare ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato consacrato al Signore, tuo Dio in esso non farai nessun lavoro : né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame e neppure il forestiero che abita presso di te”, attraverso questo comandamento comprendiamo che il sabato sarà sempre il segno fra Dio e il suo popolo. Un segno di santificazione dove l’uomo celebra e vive la comunione con Dio e si stacca dalle cose è come se gustasse già l’eternità e con la sua possibilità di una vera liberazione così il sabato assume un aspetto tipologico, leggiamolo in Deuteronomio 5:12,15 “Osserva il giorno del riposo per santificarlo, come il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha comandato. Lavora sei giorni e fa’ tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al SIGNORE Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il bue, né il tuo asino, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città, affinché il tuo servo e la tua serva si riposino come te. Ricordati che sei stato schiavo nel paese d’Egitto e che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha fatto uscire di là con mano potente e con braccio steso; perciò il SIGNORE, il tuo Dio, ti ordina di osservare il giorno del riposo”. L’aspetto tipologico collega l’uomo allo stato di “schiavitù”; mentre il popolo di Israele nell’Antico Testamento era “schiavo” d’Egitto e Dio lo liberò, nel Nuovo Testamento l’uomo era “schiavo” del peccato e Dio lo ha liberato per mezzo del “sacrificio” di Gesù è qui che si collega il sabato alla storia della “redenzione” cioè della “salvezza” oltre a quella della creazione. Quindi questo comandamento (Deuteronomio 5:12,15) offre due diverse motivazioni sull’osservanza del sabato : “creazione e redenzione dipendono da Dio e sono legate l’una all’altra”.
Come segno escatologico il sabato simbolizza la “salvezza” realizzata dal Signore Gesù, in lui si compie il “riposo” promesso da Dio ed è in quest’aspetto che il sabato trova la propria sostanza e realizzazione, il “riposo del sabato” è simbolo della liberazione del peccato.
Oggi il credente con il riposo del sabato ebraico o domenica cristiana celebra il “compimento della legge” realizzato dalla morte e resurrezione di Cristo, in Esodo 31:16 sta scritto “I figli d’Israele perciò osserveranno il sabato, celebrando il sabato di generazione in generazione, come un patto eterno”, qui fa menzione al riposo come “patto eterno” dove ci separiamo dalle altre cose e ci uniamo a Dio, quindi rifiutare il sabato corrisponde al rifiuto dell’alleanza con Dio in quanto il sabato è un dono del Signore.
Luisa Lanzarotta – notiziecristiane.com
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