Cosa vuol dire “eresia”? Dal gr. Hairesis, intesa come scelta oppure opinione diversa da un’altra.
Se questo è il significato di “eresia”, allora, vuol dire che chiunque voglia fare una scelta diversa da un’altra (cioè da quella di qualcun altro) o avere un’opinione diversa da qualcun altro, dovrebbe avere una propria scelta o opinione, ossia una propria “eresia”!
Beh, allora, educativamente parlando, avere delle eresie è proficuo, perché può essere indice di sano sviluppo e integrità.
E di questo pensiero, ossia dell’opportunità di avere delle opinioni personali ben ponderate, vorrei parlare in questo articolo. Insomma del bene di avere delle valide “eresie”.
Ora poiché il pensiero della parola di Dio è diverso e opposto ai costumi del mondo, ovvero ai suoi vari e diffusi modi di fare e sentire, allora è chiaro che i principi divini sono in contrasto con esso. La parola di Dio è “alternativa” ai modi di fare del mondo. Alternativa rispetto all’andazzo di questo mondo (che segue la via larga del male in tutte le sue forme – dall’egoismo alla violenza, dalla prepotenza alla manipolazione (della giustizia e della verità) per pervertire il diritto).
In pratica, il mondo – senza Dio – è diretto e destinato al male, mentre la parola di Dio indica il Bene.
Dunque è ovvio che la parola di Dio sia alternativa, diversa ed “eretica”, rispetto al mondo. E i veri adoratori di Dio anziché conformarsi ai principi del mondo sanno che conviene conformarsi ai principi divini. Dunque i veri adoratori di Dio non possono che essere “eretici”! Da qui l’inizio dell’esposizione di un pensiero che vuole contemplare la bontà di una serie di “sacre eresie”.
Ogni pensiero della parola di Dio che non è conforme ai modi (ingiusti) di fare del mondo, ossia della maggior parte delle persone che – non conoscendo Dio – seguono l’andazzo di questo mondo, è una sacra eresia. E coloro che vorranno seguire fedelmente Dio dovranno ben conoscere e praticare, perciò, tali sacre “eresie”.
Per chi legge e trae ispirazione dalla Sacra parola di Dio saranno evidenti alcuni principi:
- Che Dio è il creatore e il custode del mondo (in generale) e delle anime dei singoli uomini (in particolare). Dunque qualsiasi uomo che cerchi il dominio sugli altri esseri umani per bramosia di potere personale non è da Dio;
- Che la rivelazione di Dio all’uomo ha avuto inizio molto tempo fa e nel corso della storia si è manifestata prima coi profeti, quindi con la venuta sulla terra del Signore Gesù Cristo;
- Che Dio è Spirito e che i veri adoratori bisogna che lo adorino così – in Spirito (cioè per mezzo dell’influsso dello Spirito Santo) e in verità (secondo la rivelazione delle Sacre Scritture) – Giovanni 4: 24;
- Che chi si costruisce immagini scade nell’idolatria, contravvenendo ai precetti che il Signore ha dato sia al tempo dell’Antico Testamento (il tempo della dispensazione della Legge – non abolita -) che durante la dispensazione del Nuovo Testamento (tempo della dispensazione della Grazia – Giovanni 1: 17, 18);
- Che il capo della chiesa è Cristo (Colossesi 1: 18; Efesini 2: 20; Matteo 16: 18);
- Che la salvezza (ossia la liberazione e l’espiazione dei peccati – Luca 1: 77) è opera di Dio e non dell’uomo, dunque frutto della Grazia divina e non dei meriti o delle opere umane (Efesini 2: 8,9);
- Che chi si crede giusto non ha ancora né capito né compreso il bisogno della salvezza (Romani 3: 23; 6: 23);
- Che l’uomo salvato e rigenerato da Dio deve poter mostrare i frutti della grazia e dello Spirito Santo nella propria vita (frutti diversi dalla condotta umana mondana (che è contrassegnata dagli istinti umani naturali non mutati né trasformati dalla Grazia di Dio: egoismo, esaltazione del proprio io, istinti e impulsi carnali), cosa che – mancando – indicherebbe, appunto, l’assenza dell’opera della salvezza di Dio in lui;
- Una mentalità santa, ossia un modo di pensare, un modo di sentire e di fare che siano giusti, ovvero contrari a tutte le ingiustizie che gli uomini solitamente tendono a manifestare nella loro naturale condotta.
Certo si potrebbero aggiungere ben altri punti a questo elenco limitato di principi e opere, che si devono poter vedere manifestate in coloro che realmente hanno sperimentato l’Opera della Grazia di Dio nella propria vita. Ma già questi punti dicono che la vita e la condotta dei veri credenti in Dio sono distinti dalla vita e dalla condotta di coloro che seguono l’andazzo di questo mondo e non conoscono (cioè non sentono e non seguono) Dio.
Dunque tutto (dalla vita interiore a quella esteriore) deve poter fare dei veri figli di Dio degli “eretici” agli occhi del mondo. Anzi, se il figlio di Dio non è un eretico (rispetto al mondo), c’è da dubitare che questi veramente sia tale.
Dimora nelle Scritture caro lettore e ti renderai conto che Dio stesso ti porterà ad essere un vero e buon eretico rispetto alle vie di questo mondo. Ti porterà ad essere santo rispetto alla gran massa dei peccatori e degli ingiusti di questo mondo.
Spero che questo pensiero possa indurre in molte persone l’idea buona che i veri eretici sono proprio coloro che seguono fedelmente Dio, non conformandosi ai principi e alle vie di questo mondo.
Tra l’”ortodossia” di questo mondo e l’”eresia” di Dio coloro che saranno salvati da Dio saranno gli ”eretici”.
Perciò attendo caro “ortodosso”! Se il mondo plaude al tuo agire non vedere ciò come un buon segno. Conformati al Signore e vedrai che diverrai “eretico” per il mondo, ma santo agli occhi di Dio!
Enzo Maniaci | Notiziecristiane.com
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