Mi chiamo Patrizia, vivo a Brescia e sono non vedente dalla nascita.
Vi voglio raccontare, con l’aiuto del Signore, come la Sua bontà e la Sua misericordia mi hanno permesso di ritornare a Lui dopo essermi allontanata, inseguendo un desiderio lecito ma non arreso nelle Sue mani.
La mia vita in Cristo cominciò nel 1996, quando una malattia alla gola mi impedì di continuare il mio hobby di cantante.
Ero disperata, a quel tempo, ma il Signore cambiò la mia vita in un attimo quando mi riconobbi peccatrice e Gli chiesi perdono.
Passarono gli anni ma, ad un certo punto, cominciai a guardare indietro. Avevo tutto, ma mi mancava una famiglia tutta mia. Pregai per questo ma non ottenni la risposta che volevo.
Le frustrazioni si moltiplicarono, cominciai a trascurare la preghiera e la lettura della Bibbia, fino a quando mi ritrovai fuori dalla volontà di Dio, completamente presa dagli affari mondani e lontana dalla chiesa.
Apparentemente mi sentivo libera, ma ben presto divenni prigioniera di quella presunta libertà.
Passò del tempo, e io continuavo ad essere nella mia condizione di ribellione, infatti, ero troppo testarda per tornare sui miei passi!
Un giorno come tanti conobbi colui che oggi è mio marito e da quel momento cominciai a vivere la mia fiaba.
Acquistammo una casa e ci sposammo subito. Adesso sì che avevo davvero realizzato ciò che volevo e cominciai a pensare che (forse) anche quella era la volontà del Signore! Ma, in effetti, chi ci pensava più al Signore! Anzi, ogni occasione era buona per sparlare della chiesa soprattutto perché, sapendo di sbagliare, cercavo una giustificazione umana alla mia scelta, giustificazione che trovai senza troppi problemi.
Il 26.10.06 nacque Davide, il nostro bambino, e da lì in poi fu il disastro più totale!
Avrei dovuto sentirmi al settimo cielo, mi sentivo invece spaventata e terribilmente depressa… Avevo l’impressione che qualcosa di terribile stesse per accadere. Ma, proprio mentre ero in quello stato, vennero a trovarmi in ospedale alcune sorelle della comunità e ricordo che mi commossi dinanzi a quell’amore che mi dimostravano sebbene io non lo meritassi.
Il mio bimbo si ammalò ben presto di un’infezione urinaria e fu ricoverato in ospedale a soli 27 giorni di vita.
La mia fiaba era diventata l’incubo peggiore.
Quel giorno era un mercoledì e mi ricordai che in chiesa c’era la riunione di culto. Dicevo tra me: “Se io non mi fossi allontanata dal Signore non starei così male adesso! I fratelli pregherebbero per me e il Signore mi darebbe la Sua pace! Che ci faccio qui? Aiuto!”.
La vicinanza di mio marito che amavo con tutto il cuore non serviva a farmi stare meglio; così compresi che l’amore umano non può nulla se Dio non lo suggella.
Passarono i giorni, il piccolo Davide cominciò a star meglio ma io stavo sempre peggio. Un giorno presi in cuor mio una decisione: come il figliol prodigo chiesi prima di tutto perdono al Signore, chiamai il pastore della chiesa, dopo averci provato almeno cento volte, e chiesi ai fratelli di perdonarmi e di pregare per me.
Fui accolta con tanto amore e quel locale di culto mi sembrava di nuovo così bello! L’ultimo posto della chiesa era il più grande privilegio che potessi avere, pure le scale mi sarebbero bastate pur di stare alla presenza di Dio e in comunione fraterna!
Ora sono tornata al Signore da circa tre anni, ma la mia vita non è semplice; sono l’unica convertita in famiglia, i miei genitori si sono anche loro allontanati dal Signore e mio marito si limita ad accompagnarmi in chiesa la domenica.
Dio solo sa quanto mi mancano quei momenti meravigliosi di comunione fraterna in famiglia, ma so per certo che la mia vita è nelle Sue mani e non finirò mai di ringraziarLo per la misericordia che mi ha dimostrato non permettendo che io perissi quando ero fuori dalla Sua volontà.
Invito chiunque abbia desideri che non si realizzano: “Getta ogni peso ai piedi di Gesù, anche quando ti sembra di non sentire nulla, come dice Giobbe al capitolo 35:14 – “E tu, quando dici che non lo scorgi, la tua causa Gli sta davanti, sappilo aspettare”.
Abbiamo la vittoria in Cristo, dobbiamo soltanto afferrarla per fede.