Ma come farò io per ottenere quello Spirito? Il Maestro ti dice nella sua Parola che lo devi chiedere. Qui, tuttavia, Egli t’insegna con l’esempio un’altra cosa. Egli t’insegna che per riceverlo e vivere sotto la sua azione, tu devi digiunare.
Non si tratta, beninteso, d’un’imitazione servile, che sostituirebbe la lettera allo spirito. Imitare non è copiare. Ma se una completa astensione temporanea da qualsiasi alimento non ha per sé stesso una speciale virtù santificatrice, e può infiacchire, anziché fortificare, le tue facoltà mentali – non dovresti mai dimenticare, o credente, che una continua vigile astensione da ogni minimo eccesso nel mangiare e nel bere, è indispensabile perché il tuo spirito si mantenga in quello stato di elevatezza, all’infuori del quale esso non potrà mai subire alcuna divina influenza.
Il digiuno deve consistere, d’altra parte, in un sano costante ascetismo, che imponga le sue catene benefiche a tutti gl’istinti e a tutti gli smodati desideri della carne. Soltanto quando teniamo a bada il nostro corpo, lo spirito, non impacciato nei suoi movimenti, può innalzarsi libero e puro. E soltanto quando lo spirito s’innalza nelle sue aspirazioni e nella sua brama intensa, lo Spirito Santo discende.
Freni alla tua carne; ali al tuo spirito… E la tentazione non ti vincerà.
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